
Roma-Torpignattara, cittadini in rivolta contro degrado e abusivismo

A Torpignattara, quartiere popolare e multietnico del V Municipio di Roma, i cittadini dicono basta al degrado e all’abusivismo commerciale. Mercatini notturni non autorizzati, bottiglie abbandonate nei giardini, materassi lasciati sui marciapiedi e un numero crescente di minimarket e money transfer hanno spinto i residenti a lanciare un grido d’allarme. La petizione online, promossa dal comitato “Torpigna nel cuore”, sta raccogliendo decine di adesioni in poche ore, con un obiettivo chiaro: riconquistare vivibilità, sicurezza e decoro urbano.
Il comitato denuncia una situazione ormai insostenibile. «Per oltre vent’anni Torpignattara è stata un modello di convivenza e integrazione», scrivono i promotori, «ma oggi i numeri raccontano una realtà diversa». Le botteghe artigiane e i negozi di prossimità, un tempo cuore pulsante del quartiere, stanno scomparendo, sostituiti da esercizi tutti uguali: minimarket, Caf, negozi di telefonia, call center e money transfer. Una “monocultura commerciale” che, secondo i residenti, «soffoca la vitalità delle strade e rende il quartiere meno attrattivo».
Il rischio è la perdita dell’identità storica di Torpignattara, costruita nel tempo attorno alla socialità e al commercio locale. L’impatto è visibile anche sul mercato immobiliare: i valori delle abitazioni sarebbero inferiori del 30-40% rispetto a quartieri vicini come Pigneto o Casilino, nonostante la buona posizione e la presenza di servizi pubblici.
La petizione chiede al Comune e al Municipio di intervenire in modo deciso, con misure già sperimentate altrove. «Serve un modello di convivenza che privilegi la qualità alla quantità», spiegano i promotori, indicando come esempio il I Municipio, dove sono state sospese alcune licenze e limitati gli orari serali di vendita degli alcolici.
Oltre al commercio, i cittadini denunciano l’incuria del verde e la mancanza di pulizia. «Basta degrado: vogliamo strade pulite, spazi verdi vivi e non discariche a cielo aperto», si legge nel documento. Sotto accusa anche i mercatini serali abusivi lungo via Torpignattara, dove spesso viene venduta «merce di dubbia provenienza». I residenti chiedono maggiori controlli da parte della Polizia Locale e dello stesso Municipio per ripristinare legalità e sicurezza.
Le proteste dei cittadini hanno già trovato eco nelle istituzioni. Il Consiglio del Municipio V ha approvato una mozione che impegna l’amministrazione ad avviare azioni concrete di contrasto al degrado e di valorizzazione culturale. L’obiettivo è duplice: da un lato, ridare dignità al tessuto urbano; dall’altro, promuovere un modello partecipativo di rigenerazione, che coinvolga cittadini, associazioni e commercianti.
Il Municipio ha annunciato un piano di iniziative culturali, gastronomiche, artistiche e sportive volte a riscoprire l’identità di Torpignattara. Le attività si concentreranno sulla valorizzazione del patrimonio storico e archeologico, ma anche sul rafforzamento della coesione sociale e del senso di comunità. Torpignattara, un tempo laboratorio di integrazione e multiculturalità, vive oggi un passaggio cruciale. La battaglia dei residenti per restituire decoro, sicurezza e identità al quartiere è appena iniziata, ma potrebbe rappresentare un modello per tutta Roma.