
Via Panama, nuova protesta contro la ciclovia: pericolo ingorghi

Nuova protesta a via Panama, nel quartiere Pinciano, dove residenti e lavoratori si oppongono al progetto della ciclovia a doppio senso di marcia prevista dal Comune di Roma nell’ambito del V Lotto del Grab (Grande Raccordo delle Bici). Il cantiere, che dovrebbe collegare Ponte Salario con via Panama attraverso villa Ada, è finito nuovamente nel mirino dei cittadini, preoccupati per il restringimento della carreggiata e per i rischi legati al traffico e alla sicurezza.
Ieri mattina, il Comitato Sos Panama ha organizzato un’azione dimostrativa lasciando le auto in sosta nello spazio dove dovrebbero sorgere i parcheggi paralleli alla strada, simulando l’effetto finale del progetto. Il risultato, spiegano, è stato un imbuto di traffico lungo l’intera via. «Via Panama rischia di diventare un vicolo di Trastevere», ha denunciato Rocco Gaudioso, uno dei fondatori del comitato.
Il progetto attuale prevede, infatti, una pista ciclabile larga quasi nove metri, con due cordoli, corsie bidirezionali e stalli per la sosta a pagamento. «In questo modo – aggiunge Gaudioso – la carreggiata per le auto sarà troppo stretta. Per parcheggiare si dovrà bloccare la circolazione». Anche Benedetta Contardi, tra le promotrici della protesta, ha sottolineato le difficoltà quotidiane: «Già oggi passare per via Panama è un inferno. Non si può pensare di ridurre ancora lo spazio disponibile».
Sui cartelli appesi alle auto in sosta si leggeva ironicamente “Vicolo Panama, quartiere di Trastevere?”, a sottolineare il paradosso di una delle arterie più trafficate tra Salaria, Flaminio e Pinciano trasformata in un percorso quasi pedonale.
Il comitato non si oppone alla ciclovia in sé, ma chiede una revisione profonda del tracciato. «Vogliamo due corsie di marcia e una pista ciclabile riprogettata accanto al marciapiede, con spazio per alberi e rastrelliere. In questo modo l’opera occuperebbe cinque metri invece dei nove previsti», spiegano i residenti.
A seguito delle proteste, l’assessorato alla Mobilità di Roma Capitale, guidato da Eugenio Patanè, ha annunciato dieci correzioni già approvate dal Dipartimento Mobilità e Trasporti. Tra queste, l’ampliamento della carreggiata in prossimità di via Lima, la riduzione della ciclovia a due metri dopo piazza Cuba per facilitare la svolta verso viale Romania, lo spostamento della fermata Atac in costruzione presso via Lisbona, e la riduzione in alcuni punti dei cordoli laterali. Le modifiche saranno realizzate dopo il rifacimento dei marciapiedi, a cura del Dipartimento Simu (Lavori Pubblici).
Il Comitato Sos Panama ha anche inviato una segnalazione al Ministero dei Trasporti, chiedendo di verificare la conformità del progetto alle normative nazionali. In particolare, cita il D.M. 557/1999 e il D.M. 517/2018, sostenendo che «una pista ciclabile a doppio senso su carreggiata urbana non rispetta gli standard tecnici previsti».
I tecnici del Comune hanno però ribattuto che il progetto rispetta tutti i criteri di sicurezza e viabilità. Restano comunque aperte le perplessità dei cittadini, che sollevano anche il problema della chiusura notturna dei cancelli di villa Ada, che limiterebbe l’utilizzo del tratto di ciclovia interno al parco.
Lunedì prossimo è previsto un nuovo incontro tra l’assessore Patanè e i rappresentanti del II Municipio, per discutere le ultime modifiche e cercare un punto d’intesa. Ma i residenti, intanto, non sembrano disposti a fermarsi. «Vogliamo una ciclovia che migliori la mobilità, non che paralizzi un intero quartiere», concludono i membri del comitato. Anche perchè una politica ambientalista che interviene per penalizzare la circolazione delle auto a favore delle bici ottiene solo un peggioramento della qualità dell’aria, dovuta agli ingorghi e al procedere a passo d’uomo delle auto, e della qualità della vita dei romani, costretti a passare più del tempo del previsto nel traffico.