
Roma, pioggia di multe per i gestori di bici e monopattini in sharing

Multe come se piovesse, ma sanzioni a rilento. È il paradosso che emerge dal nuovo report del Campidoglio sulle irregolarità dei servizi di bici e monopattini in sharing. Dopo settimane di indiscrezioni e di polemiche sulla sospensione di uno dei tre operatori attivi in città, arrivano finalmente i numeri ufficiali relativi ai primi cinque mesi del 2025. I dati mostrano che tutte le società hanno accumulato ritardi, violazioni o mancati adempimenti, anche se nessuna ha superato la soglia critica prevista dal regolamento comunale.
Secondo il report, la Lime, che gestisce sia monopattini che biciclette, è risultata la società con più violazioni contrattuali: 30 giorni di mancato rispetto delle clausole di concessione, di cui 17 per i monopattini e 13 per le bici. Segue Bird, attiva solo nel servizio di monopattini, con 14 giorni di irregolarità. La più rispettosa delle regole è invece Dott, che nei primi cinque mesi dell’anno ha registrato solo 11 giorni di sforamento dei parametri imposti dal Comune. «Il monitoraggio continuerà in modo costante, con l’obiettivo di garantire qualità e sicurezza del servizio», sottolineano dagli uffici capitolini.
Il regolamento di servizio stabilisce due livelli di sanzione: economica e disciplinare. Ogni società paga un canone di un euro al mese per ciascun mezzo in circolazione e deve rispettare una serie di parametri, tra cui la distribuzione equa dei mezzi tra centro e periferie, la rimozione tempestiva dei veicoli parcheggiati male e il controllo dell’affollamento nelle zone più frequentate. Quando le penalità economiche superano 1,5 euro per mezzo, portando il canone mensile a 2,5 euro o più, scatta il secondo livello di sanzione: la sospensione della licenza. Dopo due mesi consecutivi o tre mesi non consecutivi di infrazione, la società rischia prima 7 giorni di sospensione, poi 30 giorni e infine la revoca definitiva. Per ora, però, nessuna delle tre aziende ha superato la soglia critica, evitando così la sospensione.
Lo scorso anno, tra settembre e dicembre 2024, l’unico “sforamento” significativo tra i gestori di monopattini è stato quello di Bird, mentre per il servizio bici la società Dott era stata segnalata per due mesi consecutivi di irregolarità. In quel caso, tuttavia, un controllo successivo aveva rivelato un malfunzionamento del sistema di monitoraggio, escludendo la responsabilità dell’azienda. La pubblicazione tardiva dei dati, avvenuta solo ora, ha riacceso le polemiche sulla trasparenza e la gestione dei controlli. Roma, con migliaia di mezzi in circolazione ogni giorno, resta una delle città europee più complesse da gestire sul fronte della micro-mobilità condivisa, tra parcheggi selvaggi, zone vietate e scarsa educazione degli utenti.
Il Campidoglio promette verifiche più serrate e sanzioni tempestive, ma intanto i numeri raccontano una realtà ancora lontana dall’efficienza promessa: una capitale che pedala, sì, ma spesso fuori dalle regole.