
Ciclabile di via Guido Reni, confronto tra residenti e favorevoli al progetto

È stato un sabato di confronto a distanza tra chi dice “no” e chi dice “sì” alla ciclabile di via Guido Reni. Dopo le tensioni di giovedì scorso, con i residenti che avevano bloccato i lavori del Grab (Grande raccordo anulare delle bici), ieri piazza Gentile da Fabriano è diventata il teatro di due manifestazioni contrapposte: al mattino la protesta dei cittadini del quartiere Flaminio, nel pomeriggio il raduno dei ciclisti e delle associazioni ambientaliste.
Un centinaio di abitanti del quartiere si è riunito per chiedere un dialogo con l’amministrazione, accusata di aver avviato i lavori senza un confronto pubblico. “Siamo in centinaia ma rappresentiamo i duemila residenti che hanno firmato la petizione. Non siamo contro le ciclabili, ma contro i progetti fatti male”, hanno spiegato i manifestanti.
Molti chiedono trasparenza e partecipazione: “Vogliamo vedere le tavole del progetto e discutere le alternative”, ha dichiarato un residente nel quartiere. Le richieste principali riguardano la manutenzione delle piste già esistenti, la pulizia delle strade e un potenziamento del trasporto pubblico locale.
Al fianco dei residenti anche i commercianti del mercato rionale, che denunciano un calo di clientela dovuto alla riduzione dei parcheggi. “I clienti vengono meno e i furgoni non trovano posto per scaricare – racconta un esercente della zona –. Non siamo contrari alla ciclabile, ma chiediamo coerenza e buon senso nel progetto”.
Tre ore dopo, la piazza si è riempita di ciclisti arrivati da tutta Roma per difendere la ciclabile e il Grab, simbolo della mobilità sostenibile. “A Roma c’è un solo chilometro di ciclabile ogni 70 di strada, serve una svolta culturale”, hanno dichiarato i promotori della manifestazione, accusando chi si oppone di “non vedere oltre il proprio marciapiede”.
Presenti numerose associazioni ambientaliste e civiche come Velolove, Salvaiciclisti, FIAB Roma Ruotalibera, Legambiente Lazio, Retake Roma, Movimento Diritti dei Pedoni e Consulta cittadina per la sicurezza stradale, insieme a tanti cittadini che chiedono più sicurezza per le due ruote. Insomma, chi abita e lavora nella zona contesta modalità e funzionalità del progetto, quelli che vengono da altre parti di Roma sono convenuti invece sul posto per sostenerlo.
Durante la manifestazione è intervenuta anche Valentina Caracciolo, assessore alla mobilità del II Municipio, che ha riconosciuto le criticità e annunciato possibili modifiche: “Stiamo lavorando su alcuni aggiustamenti per recuperare parcheggi. Cercheremo di venire incontro a chi ha il problema dei posti auto, senza però toccare il Grab”, ha spiegato. Il progetto del Grab, promosso da Legambiente e sostenuto dal Comune di Roma, prevede un percorso ciclabile di oltre 45 chilometri che attraversa la città collegando quartieri, parchi e aree archeologiche. L’obiettivo è quello di creare una rete ciclabile continua capace di integrare la mobilità sostenibile con quella urbana, riducendo traffico e inquinamento.
Per ora, il dibattito resta aperto. Tra residenti preoccupati per la vivibilità del quartiere e sostenitori convinti della necessità di cambiare modello di mobilità, via Guido Reni è diventata il simbolo di una città che si interroga sul proprio futuro.