
Accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Sì al piano del presidente Trump

Una svolta storica dopo 734 giorni di guerra. Il presidente statunitense Donald Trump ha infatti annunciato che Israele e Hamas hanno approvato la prima fase del piano di pace per la Striscia di Gaza. L’accordo, firmato in mattinata in Egitto, prevede il cessate il fuoco e il rilascio immediato degli ostaggi israeliani, insieme alla liberazione di quasi duemila prigionieri palestinesi. Le truppe dell’Idf si ritireranno entro una linea concordata, mentre il gruppo fondamentalista islamico si è detto pronto ad affrontare “passi difficili, tra cui il disarmo e l’esilio dei propri leader”.
Il cessate il fuoco entrerà in vigore solo dopo la ratifica del governo israeliano, attesa per oggi alle 17. Il premier Benjamin Netanyahu ha dichiarato: «Con l’aiuto di Dio riporteremo tutti a casa», mentre dal suo ufficio è arrivata la conferma che la tregua scatterà solo dopo l’approvazione formale dell’intesa da parte dell’esecutivo. Il ministro Bezalel Smotrich ha già annunciato il proprio voto contrario.
Secondo quanto previsto, una volta ratificato l’accordo, ci sarà un periodo di 24 ore per eventuali ricorsi all’Alta Corte di Giustizia israeliana. Trascorso tale termine, Hamas avrà 72 ore per adempiere ai propri obblighi e consegnare tutti gli ostaggi, vivi e deceduti. Il rilascio completo potrebbe avvenire entro lunedì prossimo.
Trump ha parlato di una “pace forte e duratura” e ha espresso fiducia nel fatto che “gli ostaggi torneranno presto alle loro famiglie”. Il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha accolto con favore l’intesa, definendola “il preludio alla creazione di uno Stato palestinese indipendente”.
L’accordo ha ottenuto il plauso della comunità internazionale. «È una notizia straordinaria», ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ringraziando Trump e i Paesi mediatori – Egitto, Qatar e Turchia – per il loro ruolo decisivo. «L’Italia è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco e per partecipare alla ricostruzione di Gaza, anche con l’invio di militari in una forza internazionale di pace», ha aggiunto il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso soddisfazione per la mediazione americana: «Ringrazio Trump per la volontà politica dimostrata. La Turchia monitorerà con attenzione l’attuazione dell’accordo e continuerà a contribuire al processo di pace».
Nel frattempo, gli ospedali di Gaza segnalano ancora vittime per i raid delle ultime ore: almeno 10 morti e 49 feriti, portando il bilancio complessivo a 67.194 morti e 169.890 feriti dall’inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023. Ma per la prima volta, dopo quasi due anni di sangue e devastazione, il Medio Oriente intravede una possibilità concreta di tregua. Grazie alla mediazione del presidente statunitense, che a questo punto si candida seriamente al Nobel per la Pace.