
Manovra 2025, controlli a tappeto ai furbetti del Superbonus 110

La casa sarà uno dei capitoli centrali della prossima manovra di bilancio. Il Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp), approvato dal Consiglio dei ministri, conferma la priorità del governo sulle politiche abitative, con l’obiettivo di aumentare l’offerta di alloggi a prezzi accessibili e contrastare le distorsioni create dagli incentivi fiscali. Parallelamente, il 2025 segnerà un nuovo giro di vite sui controlli legati al Superbonus 110% e alle case fantasma, per aggiornare le rendite catastali e combattere l’evasione.
L’Agenzia delle Entrate ha già inviato oltre 3.000 lettere ai proprietari di immobili iscritti al catasto ma privi di rendita, con l’obiettivo di arrivare a 10.000 verifiche nei prossimi anni. Finora sono stati completati i controlli su circa il 60% dei casi segnalati. Si tratta di una misura prevista dalla scorsa manovra, che ha introdotto nuove norme per evitare che gli immobili ristrutturati con fondi pubblici sfuggano all’aggiornamento catastale. Accanto alla revisione dei beneficiari del Superbonus, continua anche la mappatura delle case fantasma, già estesa al 65% del territorio nazionale grazie all’incrocio dei dati catastali con le immagini satellitari fornite dall’Agea. Un contributo decisivo è arrivato anche dai Comuni, soprattutto nelle regioni del Nord e nelle Isole, che hanno intensificato le segnalazioni di immobili non dichiarati.
Il 2026 sarà invece l’anno in cui prenderà forma il piano abitativo annunciato da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, destinato a offrire case a prezzo calmierato alle giovani coppie. Con la precedente legge di bilancio sono già stati stanziati 560 milioni di euro per il triennio 2028-2030, ma la nuova fase prevede di attingere anche ai fondi di Coesione, sia nazionali sia regionali. Il piano, illustrato alle parti sociali durante la cabina di regia sul Pnrr, seguirà tre direttrici principali: incremento dell’edilizia popolare, corsia preferenziale per i giovani in cerca di casa, e tutele per chi affitta o acquista un’abitazione. Il progetto si affiancherà al Piano sociale per il clima, che prevede interventi di efficientamento energetico sugli immobili pubblici e aiuti alle famiglie vulnerabili.
Tra le ipotesi allo studio figura anche il mantenimento dell’ecobonus al 50% per tutto il 2026, rinviando la riduzione progressiva al 36% prevista per il 2025 e al 30% per l’anno successivo. Una misura che punta a sostenere il settore edilizio e le ristrutturazioni ad alta efficienza energetica. Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, giudica l’impegno del governo «opportuno e necessario», auspicando però un ampliamento dell’offerta abitativa privata. «Abbiamo proposto alla presidente del Consiglio due misure: l’abbattimento dell’Imu per gli immobili locati a canone concordato e l’estensione a tutta Italia della cedolare secca agevolata per questi contratti», ha spiegato.