
Usura a Roma, denunce in aumento del 50% nel 2025

Il fenomeno dell’usura a Roma continua a preoccupare, ma il 2025 segna una prima inversione di tendenza: le denunce contro gli strozzini sono aumentate del 50%. Un dato significativo, frutto dell’attività dell’ambulatorio Antiusura Confcommercio, che da anni rappresenta un punto di riferimento per imprenditori e cittadini piegati dai debiti. «Per la prima volta abbiamo registrato un’inversione di tendenza. Grazie agli strumenti che forniamo accompagniamo la vittima non solo nella fase legale ma anche in quella della rinascita», spiega l’avvocato Luigi Ciatti, responsabile dello sportello.
Dietro le cifre, però, resta un nodo cruciale: la paura delle ritorsioni. Molti, nonostante la richiesta di aiuto, rinunciano a denunciare. «Quando arrivano da noi le vittime sono minacciate, spesso picchiate. Hanno paura per le famiglie e non denunciano i loro aguzzini. Ma oggi stiamo osservando il primo vero cambiamento», aggiunge Ciatti.
L’ondata di segnalazioni degli ultimi mesi affonda le radici nella crisi post-Covid: molte delle vittime hanno contratto i primi debiti proprio durante la pandemia, finendo poi nelle mani degli usurai. Già nel 2024 lo sportello aveva registrato una media di 20 chiamate al giorno, con un incremento del 10% rispetto al 2023.
Il vero passo avanti, sottolineano gli operatori, è l’abbattimento del muro di omertà. Sempre più persone trovano il coraggio di rivolgersi agli investigatori e alla polizia giudiziaria. Attualmente la V sezione della Squadra Mobile è impegnata nelle indagini sui casi denunciati nell’ultimo semestre.
Un altro elemento decisivo è rappresentato dai finanziamenti a fondo perduto stanziati dalla Regione Lazio e gestiti attraverso l’ambulatorio. «In questi mesi siamo stati in grado di offrire fino a 30mila euro agli imprenditori e fino a 20mila euro ai lavoratori in difficoltà. Risorse che utilizziamo come mediatori per saldare i debiti legittimi contratti con le banche», precisa Ciatti.
Roma si conferma così epicentro nazionale dell’usura: secondo i dati Istat, già nel 2021 la Capitale era al primo posto per numero di reati, davanti a Napoli e Milano. Le segnalazioni arrivano da tutti i quartieri, con una concentrazione particolare sul litorale e nei quadranti est, aree dove le famiglie criminali hanno maggiore radicamento.
Il fenomeno non accenna a fermarsi, ma il coraggio di chi denuncia segna un punto di svolta: la battaglia contro l’usura, tra sostegno economico e protezione legale, è appena iniziata.