
Roma, allerta sicurezza per il maxi-corteo Pro-Pal di sabato prossimo

Mentre la città affronta i disagi causati dai continui scioperi dei mezzi pubblici, Roma vive un altro tipo di pressione: quella delle mobilitazioni pro-Palestina che da settimane si stanno moltiplicando nei quartieri. La manifestazione permanente lanciata dal sindacato USB ha trovato terreno fertile in molte aree della Capitale, dove cittadini, studenti e collettivi si sono organizzati per cortei locali. L’appuntamento più atteso, però, è fissato per il 4 ottobre a Porta San Paolo, dove è prevista una manifestazione nazionale che porterà in città migliaia di persone da tutta Italia. Le autorità si preparano a gestire un evento ad alta sensibilità, con il timore di infiltrazioni e possibili disordini.
Negli ultimi giorni, sit-in e cortei hanno coinvolto quartieri come Monteverde, Flaminio, San Giovanni ed Esquilino, in una mobilitazione diffusa che vede protagonista quello che i partecipanti definiscono “equipaggio di terra”. L’ultima iniziativa si è tenuta a Monteverde, dove centinaia di persone si sono radunate in piazzale Quattro Venti per poi sfilare fino al Gianicolo. “Free free Palestine” è stato lo slogan scandito da famiglie, studenti e attivisti dietro lo striscione “Monteverde Antifascista”. Il corteo si è svolto in modo pacifico, ma non sono mancati momenti di tensione, come quando una passante ha gridato cori a sostegno di Israele ed è stata calmata solo grazie al pronto intervento della polizia. Al termine, sono stati accesi fumogeni rossi in segno di protesta simbolica.
La manifestazione nazionale del 4 ottobre rappresenta il punto più delicato dell’ondata di mobilitazione. Il Viminale, guidato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è già al lavoro per predisporre i piani di sicurezza insieme al Prefetto Lamberto Giannini e al Questore Roberto Massucci. L’obiettivo è quello di garantire il diritto a manifestare ma prevenire ogni rischio legato a gruppi infiltrati che potrebbero sfruttare la folla per colpire obiettivi sensibili. Gli eventi del 22 settembre, quando tutto si è svolto senza incidenti, fanno ben sperare. Tuttavia, il clima rimane teso. A rendere ancora più complessa la situazione sarà lo sciopero dei trasporti del 2 e 3 ottobre, che rischia di paralizzare la città proprio alla vigilia del corteo.
Le proteste non si fermano e sono già in programma nuove iniziative: la prossima è prevista per il 1° ottobre nel quartiere San Lorenzo. A queste si aggiungono le mobilitazioni studentesche e dei collettivi universitari, che moltiplicano i fronti di tensione. Roma si trova così al centro di un autunno caldo, tra agitazioni sociali, scioperi dei trasporti e timori per l’ordine pubblico. Il Viminale monitora con attenzione anche il rischio che manifestanti radicali o provenienti da altre città possano infiltrarsi nei cortei per creare incidenti. L’obiettivo delle autorità è uno solo: garantire il diritto a manifestare in sicurezza, evitando derive violente che potrebbero compromettere la tenuta dell’ordine pubblico.