
Scandalo: operazione al seno rinviata perchè l’anestesista sciopera per Gaza

Vergognoso. Non ci sono altre parole per descrivere l’assurdità dell’episodio. Ad Ancona una donna deve essere operata per l’asportazione di un tumore al seno. Ma non può, perchè l’anestesista sciopera per Gaza. Ma in cosa far saltare un intervento chirurgico allevia la condizione delle famiglie palestinesi? Non è dato saperlo.
La vittima della vicenda è E.M., 40enne, libera professionista, colpita da un carcinoma infiltrante diagnosticato a febbraio 2025. Dopo 16 sedute di chemioterapia, era finalmente giunto il momento dell’intervento chirurgico, fissato per lunedì 22 settembre. La donna era stata ricoverata il giorno prima e aveva già completato la procedura di identificazione del linfonodo sentinella, necessaria per valutare l’eventuale diffusione del tumore. Poco prima di entrare in sala operatoria, il primario di Senologia le ha comunicato la cancellazione dell’intervento. «L’anestesista aveva aderito allo sciopero e la mia mastectomia è stata spostata di una settimana», racconta la paziente. «Un malato oncologico non può ricevere notizie simili. Una settimana, per chi ha il cancro dentro di sé, è un tempo infinito».
L’episodio solleva interrogativi delicati sul bilanciamento tra diritto di sciopero e tutela della salute. Non solo E.M., ma anche altre due pazienti hanno visto i propri interventi rinviati. «Scioperare è sacrosanto, ma fino a che punto si può arrivare? Anche a mettere a rischio la vita delle persone?» si chiede sconfortata la donna. E aggiunge: «Vorrei capire se l’anestesista avrebbe scioperato se al mio posto ci fosse stato un suo parente».
A chiarire l’accaduto è intervenuto il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera: «Dei tre interventi saltati, quello della signora era il più serio clinicamente, ma un rinvio di qualche giorno non modifica la prognosi. Gli interventi saranno recuperati nei primi giorni della prossima settimana». Sarà certamente così, ma andiamolo a raccontare a chi dopo una serie di chemioterapie finalmente attende un’operazione risolutrice. Il direttore ha inoltre sottolineato che l’adesione allo sciopero può essere comunicata a inizio turno, rendendo impossibile una sostituzione immediata. Lo si fa a inizio turno proprio per quel motivo: per arrecare il maggior disagio possibile. E pazienza se a patire le conseguenze di quello sciopero sono dei malati gravi.