
“Il nido della Cicogna”: boom di richieste per lo screening sulla fertilità nel Lazio

La Regione Lazio si conferma apripista nazionale nella prevenzione all’infertilità femminile con il progetto “Il nido della Cicogna”, un’iniziativa che offre a tutte le donne maggiorenni residenti la possibilità di conoscere la propria fertilità tramite un semplice prelievo del sangue. Lo screening consente di individuare i casi di ridotta riserva ovarica e di avviare percorsi mirati: dalla procreazione medicalmente assistita (Pma) alla crioconservazione gratuita degli ovuli, opzione pensata per chi desidera rimandare la maternità.
Presentato in via sperimentale lo scorso anno, il progetto ha già coinvolto 250 donne. Con l’annuncio delle nuove date degli Open day da ottobre a dicembre, l’interesse è esploso: in poche ore sono arrivate oltre mille prenotazioni, costringendo a dichiarare il tutto esaurito.
La dottoressa Arianna Pacchiarotti, direttrice della Pma della Asl Roma 1, sottolinea: «Sapevamo che c’era un bisogno di più assistenza su questi temi, ma non ci aspettavamo numeri così alti. Iniziative come questa permettono di avere informazioni chiare per affrontare una gravidanza in modo più consapevole».
Delle 250 donne coinvolte nella fase iniziale, circa la metà presentava una riserva ovarica ridotta. Tra loro, il 40% è entrato nei percorsi di Pma con il partner, mentre il 12% ha scelto la crioconservazione, con i primi trattamenti in partenza nei prossimi giorni. Quest’anno i numeri sono cresciuti in maniera esponenziale, confermando l’efficacia della comunicazione tramite passaparola e social network.
Un aspetto centrale del progetto è l’accessibilità: non esiste un tetto massimo di partecipanti, purché vengano rispettati i requisiti, tra cui il limite di 35 anni per accedere gratuitamente alla crioconservazione.
Dietro l’iniziativa c’è un obiettivo preciso: frenare il calo delle nascite. Nel Lazio, come in tutta Italia, la denatalità rappresenta un fenomeno allarmante. Negli ultimi cinque anni nelle scuole della regione si sono iscritti oltre 45mila alunni in meno, numero che sale a 55mila se si considerano gli ultimi dieci anni.
Il dato più preoccupante riguarda le scuole dell’infanzia: tra il 2014 e il 2024 gli iscritti sono passati da oltre 94mila a poco più di 70mila, con un calo del 25,4%. Una tendenza che riflette la mancanza di nuove nascite e che rende urgente intervenire con politiche innovative.
“Il nido della Cicogna” rappresenta dunque non solo un sostegno concreto per le donne, ma anche una strategia di sanità pubblica per rispondere alla crisi demografica. Finanziato interamente con fondi regionali, il programma unisce prevenzione, consapevolezza e supporto alla maternità, con l’ambizione di invertire una curva demografica che negli ultimi anni appare sempre più negativa.