
San Francesco torna festa nazionale, il 4 ottobre: accordo tra destra e sinistra

A 800 anni dalla morte di San Francesco d’Assisi, la politica italiana trova un insperato punto di incontro. La Camera dei Deputati ha approvato il ripristino del 4 ottobre come festa nazionale, con 247 voti favorevoli, 2 contrari e 8 astenuti. La proposta, partita da Fratelli d’Italia e Noi Moderati, ha visto un’inedita convergenza bipartisan. Il primo firmatario, Maurizio Lupi, ha esultato: «Dichiarare festa nazionale il 4 ottobre è un atto genuinamente laico. Francesco Bernardone ha concorso al progresso materiale e spirituale del nostro Paese, anticipando i valori della Costituzione».
Nonostante il consenso trasversale, non sono mancate le perplessità, soprattutto sul fronte economico. La norma prevede infatti una spesa di 10,7 milioni di euro annui dal 2027 per garantire i servizi essenziali in sanità, sicurezza e difesa. Dalle fila del Partito Democratico, diversi deputati hanno commentato con ironia: «Questa festa la pagheremo noi, quando saremo al governo». Più critici i rappresentanti di Azione, che hanno scelto l’astensione. La deputata Daniela Ruffino ha spiegato: «Con un debito pubblico oltre il 140% del Pil e una competitività industriale sotto stress, non possiamo permetterci un’altra festività».
Se a destra San Francesco viene celebrato come il primo italiano in senso morale e spirituale, a sinistra è percepito come icona di uguaglianza e fraternità. Per il forzista Paolo Emilio Russo, «in un’epoca di divisioni, Francesco unisce». Dal Movimento 5 Stelle, la deputata Carmela Auriemma ha ricordato come il movimento sia nato proprio il 4 ottobre 2009: «Per noi Francesco è una stella polare». Per il democratico Gian Antonio Girelli, invece, «San Francesco è la parte migliore di noi», pur avvertendo che FdI rischia di trasformarlo da Patrono d’Italia a «Fratello d’Italia».
La figura del Santo di Assisi continua a parlare al presente: ecologismo ante litteram, rispetto per ogni creatura, compassione e dialogo tra culture e religioni. Con il ritorno della festa nazionale, anche i luoghi legati alla sua memoria potrebbero ritrovare nuova attenzione, come la chiesa di San Francesco a Ripa a Roma, dove si conserva la pietra che la tradizione indica come il cuscino del Santo. Se il 4 ottobre diventerà occasione non solo di riposo, ma anche di conoscenza e riflessione sulla nostra storia, allora – come sottolineano molti deputati – sarà davvero una festa spesa bene.