
Roma, la ciclabile ai Parioli scatena proteste: residenti “ostaggi” del traffico

Per Francesca, una 92enne residente storica di via Panama, ogni visita medica è diventata un’odissea. “Sono invalida, vedo pochissimo, devono venire a prendermi sul pianerottolo, ma il parcheggio non c’è”, racconta con voce sottile ma determinata. La figlia, che abita a meno di tre chilometri, impiega fino a 45 minuti per raggiungerla a causa del traffico. L’ansia cresce quando pensa alle sirene delle ambulanze bloccate nel caos: “E se mi sentissi male? Quanto impiegherebbero i soccorsi ad arrivare?”.
La nuova pista ciclabile ha acceso le polemiche tra i residenti dei Parioli, già mobilitati con raccolte firme e manifestazioni. Secondo Guido Montalbani, segretario di Amuse, non è la presenza delle bici a creare malcontento, ma “la tipologia di ciclovia prevista che non considera l’ampiezza della strada”. In alcuni tratti, l’infrastruttura “mangia” fino a nove metri di carreggiata, includendo marciapiede, corsia a doppio senso per le bici, banchina e parcheggi lineari. Poco prima di piazza Ungheria, inoltre, il percorso si restringe e costringe pedoni e ciclisti a condividere lo stesso spazio: “Una vera follia, soprattutto per chi ha problemi a camminare”, denuncia Francesca.
Le voci degli abitanti confermano le difficoltà. “I marciapiedi sono pieni di buche, sono costretta a camminare in mezzo alla strada. Mi sento prigioniera a casa”, spiega una residente. La pista, con i cordoli rialzati, rende complesso anche raggiungere i marciapiedi: un ostacolo insormontabile per chi ha problemi di mobilità. C’è chi ha dovuto rinunciare alla fisioterapia in centro per affidarsi a specialisti a domicilio, con costi più alti. Persino i portieri lamentano ritardi nelle consegne e impiegate costrette a parcheggiare lontano.
Non solo gli anziani: tutti criticano duramente l’opera. Ci si lamenta dello stato di degrado che progressivamente nel corsod el tempo ha invaso l’arteria; una strada che avrebbe bisogno di ben altri interventi invece di una ciclabile di cui si fatica a capire quanti realmente la utilizzeranno. Altri raccontano le difficoltà quotidiane per trovare parcheggio: delle vere e proprie odissee, che spesso finiscono con il ricorso (salato) ad un posto in un garage privato.
Il quartiere dei Parioli appare oggi spaccato: da un lato l’intenzione di favorire la mobilità sostenibile, dall’altro il malcontento diffuso di chi vive sulla propria pelle i disagi della viabilità stravolta.