
Arrestato Hicham Harb, sospettato per l’attentato alla Sinagoga di Roma

Un arresto atteso da oltre quarant’anni. Le autorità palestinesi hanno fermato in Cisgiordania Hicham Harb, alias Mahmoud Khader Abed Adra, 70 anni, considerato uno dei registi delle stragi del 1982 contro obiettivi ebraici a Parigi e a Roma. Nella capitale italiana l’attentato alla Sinagoga, il 9 ottobre, provocò la morte del piccolo Stefano Gaj Taché, di appena due anni, e il ferimento di 37 persone. Due mesi prima, a Parigi, l’assalto al ristorante ebraico Jo Goldenberg, nel cuore del Marais, causò sei vittime e 22 feriti.
L’arresto è stato notificato tramite Interpol su mandato internazionale emesso nel 2015 e confermato nel luglio 2025 dalla Corte d’assise speciale di Parigi. Harb è ritenuto parte del commando Abu Nidal, gruppo terroristico palestinese che negli anni Ottanta pianificò diversi attacchi in Europa. Secondo la procura antiterrorismo francese, l’uomo avrebbe avuto un ruolo di supervisione e coordinamento in entrambe le operazioni. «Un passo decisivo per la giustizia e la verità», ha commentato il presidente francese Emmanuel Macron, ringraziando per la «eccellente cooperazione con l’Autorità nazionale palestinese».
L’attentato alla Sinagoga di Roma, compiuto durante la festività di Shemini Atzeret, ha lasciato una ferita profonda nella Comunità ebraica. «È la notizia che tutti aspettavamo. Ci auguriamo che finalmente cominci a sgretolarsi il muro di omertà e connivenze che ha protetto i responsabili del feroce raid dell’82», ha dichiarato Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma. Anche Eliana Pavoncello, sopravvissuta all’attacco, ha ricordato il dolore mai sopito: «Dopo 43 anni ancora mi vengono le lacrime. Lo Stato che ci doveva proteggere non lo ha fatto. Ora confido nella giustizia italiana».
Il destino giudiziario di Harb dipenderà dall’esito delle richieste di estradizione. La Francia, dove il processo per la strage di Rue des Rosiers è atteso da anni, sembra avere la priorità. Tuttavia, anche l’Italia lo ha iscritto nel registro degli indagati per strage nel novembre 2023 nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma. In caso di rinvio a giudizio nel nostro Paese, l’uomo potrebbe partecipare in videocollegamento e affrontare due procedimenti paralleli.
Gli investigatori hanno collegato i due attentati grazie alle testimonianze di ex membri del commando e ad accertamenti balistici: le munizioni usate a Parigi e a Roma appartenevano allo stesso lotto di una fabbrica polacca. Oltre a Harb, sono indagati anche Walid Abdulrahman alias Abou Zayed, Nizar Tawfiq Mussa Hamada e Gamal Tawfik Arabe El Arabi, mentre il leader Abu Nidal fu trovato morto a Baghdad nel 2002.
L’arresto di Harb rappresenta una svolta storica: per la prima volta uno dei presunti responsabili delle stragi del 1982 dovrà rispondere davanti a un tribunale, offrendo alla comunità internazionale e soprattutto alla comunità ebraica la speranza di una giustizia a lungo attesa.