
Asili nido a Roma: senza fondi 80 convenzionati a rischio chiusura

Il sistema degli asili nido a Roma è al centro di una crisi che rischia di esplodere già a novembre. I nidi convenzionati, che rappresentano circa il 70% dell’offerta privata nella Capitale, denunciano l’impossibilità di coprire i costi crescenti. «Alcuni di noi rischiano seriamente di non riaprire dopo il ponte dei morti», spiegano dall’associazione Onda Gialla, che riunisce oltre 80 strutture. Tra aumento delle spese di gestione e incremento del contratto collettivo delle educatrici, la quota fissata a 840 euro per bambino non basta più: il costo reale supera i 1200 euro. I gestori chiedono almeno 150 euro in più a bambino per arrivare al 2027 senza chiudere.
Il meccanismo di finanziamento dei nidi convenzionati si basa su una compartecipazione tra famiglie, Comune e Regione Lazio. Ma il piano triennale 2024-2026 non è più sostenibile per le strutture. Roma conta oggi 221 nidi pubblici e 172 convenzionati, con circa 20mila bambini iscritti, di cui 5.700 affidati alle strutture private convenzionate. È in corso un tavolo di confronto tra Comune e Regione per definire il prossimo piano 2027-2029, ma senza correttivi immediati molte strutture potrebbero cessare il servizio.
Parallelamente, emergono nuove criticità per il personale educativo. Le supplenti dei nidi e dell’infanzia, per dichiararsi indisponibili a un incarico, dovranno presentare una giustificazione certificata. Le nuove regole prevedono 15 giorni di indisponibilità programmata e 5 non programmate, oltre a certificazioni obbligatorie in caso di gravi impedimenti come lutti o malattie. In assenza di certificato, scatteranno penalizzazioni in graduatoria e possibili esclusioni dalle liste. Un cambiamento che sta creando forte preoccupazione tra le lavoratrici precarie, già sottoposte a condizioni instabili.
Sul fronte delle nuove strutture, Roma può vantare risultati positivi: la città ha già raggiunto il target europeo del 45% di copertura dei bambini 0-3 anni entro il 2030, toccando quota 49%. Dal 2022 sono stati inaugurati 12 nuovi nidi e scuole dell’infanzia con oltre 700 posti aggiuntivi. Grazie ai fondi del Pnrr, sono previsti ulteriori interventi, ma resta la scadenza del 2026, che impone tempi stretti per completare i progetti. Un traguardo che si scontra però con l’incertezza finanziaria dei nidi convenzionati, che rischiano di compromettere l’intero equilibrio del settore 0-6 nella Capitale.