
Roma, cresce la febbre da derby a tre giorni dal fischio d’inizio

La città si ferma per il derby Lazio-Roma. A tre giorni dal fischio d’inizio, cresce l’attesa per una stracittadina che mette in palio non solo punti pesanti per la classifica, ma anche orgoglio e identità. I riflettori sono puntati su Mattia Zaccagni, capitano biancoceleste, e sulla ricerca di alternative da parte di Gian Piero Gasperini, chiamato a ridisegnare l’attacco giallorosso senza Paulo Dybala.
Per la Lazio, il derby è soprattutto la sfida di Zaccagni, tornato pienamente a disposizione dopo i problemi fisici e investito di nuove responsabilità con la fascia da capitano. In cinque stracittadine ha raccolto tre vittorie, due delle quali firmate da suoi gol. A Formello si lavora sulle soluzioni tattiche: da sinistra sono arrivati tre gol su quattro contro il Verona, e Sarri pensa di accentrare l’esterno per liberare spazio a Nuno Tavares. In mediana salgono le quotazioni di Belahyane, mentre davanti Pedro insidia Cancellieri. Taty Castellanos stringe i denti per non perdere il posto, insidiato da Dia. Sul fronte societario, si attende il ritorno di Claudio Lotito, reduce da impegni istituzionali e pronto a riavvicinarsi alla squadra dopo le contestazioni.
In casa giallorossa, Gasperini deve fare i conti con assenze pesanti: oltre a Dybala, fermo ai box, non ci sarà neppure Bailey. Tre le opzioni per sostituire l’argentino: la coppia El Shaarawy-Soulé, l’avanzamento di El Aynaoui o un assetto con Angeliño alto a sinistra e Tsimikas alle sue spalle. Intanto, all’evento del Business Club, Cristante ha ribadito l’importanza della stracittadina: «La settimana del derby non è mai come le altre. Scendere in campo con la maglia della Roma è un’emozione incredibile». Anche Ghilardi, nuovo arrivato, ha raccontato l’impatto della Capitale: «Vivere Roma è fantastico, non vedo l’ora che arrivi domenica».
Le statistiche raccontano un derby sempre più tattico: appena 8 gol in 7 sfide dal 2022, record negativo nei cinque maggiori campionati europei. Negli ultimi cinque anni, chi ha segnato per primo ha quasi sempre vinto, con l’unica eccezione del recente pari tra Romagnoli e Soulé. A dirigere la sfida sarà il milanese Sozza, arbitro severo nei rigori e parsimonioso nei cartellini. La chiave tecnica sarà sulle fasce: a sinistra il duello tra Zaccagni-Tavares e Wesley-Hermoso promette scintille, mentre Gasperini dovrà decidere se optare per pressing alto o attendismo.
Domenica l’Olimpico si colorerà di biancoceleste e giallorosso: un derby che, più che mai, appare come una partita a scacchi destinata a decidersi sui dettagli, tra la voglia di rivalsa della Lazio e la necessità di ripartire della Roma dopo la inattesa sconfitta casalinga col Toro.