
Si torna in classe: nuove assunzioni tra i docenti e stop agli smartphone

A partire da stamattina, milioni di studenti italiani sono pronti a fare ritorno tra i banchi di scuola. L’anno scolastico 2025-2026 coinvolge circa 7 milioni di alunni e oltre un milione di lavoratori tra docenti, dirigenti e personale tecnico-amministrativo. Le prime campanelle sono già suonate in alcune regioni, ma entro martedì tutte le scuole d’Italia avranno riaperto le porte. Un inizio segnato da importanti novità, dalle assunzioni record di insegnanti fino alla riforma della maturità e al divieto assoluto di smartphone in classe.
Quest’anno il Ministero dell’Istruzione ha giocato d’anticipo: 41.901 nuovi docenti di ruolo sono entrati in cattedra con tre settimane di anticipo, coprendo il 76,8% dei posti disponibili, un balzo significativo rispetto al 47,6% dell’anno precedente. La copertura dell’organico di diritto ha raggiunto il 97,3%, mentre 326 nuovi dirigenti scolastici hanno ridotto le scuole in reggenza da 468 a 403. Importante anche l’arrivo di circa mille insegnanti specializzati nell’italiano per stranieri, pensato per contrastare la dispersione scolastica tra gli studenti con difficoltà linguistiche.
Un altro fronte cruciale è quello del sostegno. Sono 7.820 i nuovi docenti assunti, portando il totale a 121.879 insegnanti di ruolo. La copertura dell’organico di diritto sale così al 95,2%, in netto aumento rispetto all’89% dell’anno precedente. Resteranno comunque numerose le supplenze, con circa 120mila posti in deroga. Ma la vera novità riguarda le famiglie: per la prima volta potranno chiedere la conferma del supplente già presente nell’anno precedente, garantendo così maggiore continuità didattica agli studenti con disabilità.
L’esame di Stato torna a chiamarsi esame di maturità e cambia nella sostanza. Oltre alle due prove scritte, il colloquio orale valuterà soprattutto la capacità dello studente di muoversi in un ambito multidisciplinare, preparando i candidati su quattro discipline stabilite dal ministero. Le commissioni scenderanno da sette a cinque membri, riducendo anche i costi complessivi dell’esame (da 140 a circa 104 milioni di euro). Nel frattempo, entra in vigore un divieto assoluto di smartphone: nessun utilizzo è consentito, né durante le lezioni né negli intervalli. Le scuole dovranno organizzarsi in autonomia, tra armadietti dedicati e nuove regole disciplinari, con sanzioni che potrebbero incidere anche sul voto di condotta.
Un anno scolastico che si apre dunque con tante novità, tra assunzioni record, riforme strutturali e sfide educative, con l’obiettivo di garantire una scuola più moderna e ordinata.