
Meloni: “C’è chi festeggia gli omicidi, ma accusa noi di fomentare l’odio”

Nel cuore di Roma, a due passi da San Pietro, Giorgia Meloni ha scelto il palco della festa nazionale dell’Udc per un discorso dai toni accesi. La premier ha denunciato un «clima d’odio insostenibile», tornando sull’assassinio a sangue freddo di Charlie Kirk, militante vicino al movimento Maga e a Donald Trump, e accusando le opposizioni di minimizzare i commenti di odio che proprio dal mondo vicino alla sinistra sono stati diffusi sui social. Un arringa che ha unito politica estera, riforme interne e la strategia in vista delle Regionali d’autunno.
Davanti a uno schermo con lo scudo crociato, Meloni ha evocato i proiettili che hanno ucciso il trentunenne Kirk nello Utah: «Vengo da una comunità accusata di odio dagli stessi che festeggiano o giustificano l’omicidio intenzionale di un ragazzo che incontrava gli studenti per dibattere sui temi più svariati, armato solo della sua dialettica e della forza delle idee». La leader di Fratelli d’Italia ha puntato il dito contro la sinistra, accusata di alimentare un clima ostile verso chi difende idee diverse. A sostegno delle sue parole, ha citato un dossier interno di FdI che elenca 28 casi di aggressioni mediatiche e politiche, arrivando a evocare i drammatici anni di piombo.
Sul palco dell’Udc, Meloni ha replicato anche al matematico Piergiorgio Odifreddi, che in tv aveva distinto l’assassinio di Martin Luther King da quello dell’esponente Maga: «Un commento spaventoso: significa forse che ci sono persone a cui è legittimo sparare per le loro idee?».
Il discorso ha poi toccato i temi caldi dell’agenda politica. Meloni ha promesso misure della prossima Manovra a favore del ceto medio, ha riaffermato la linea dura contro l’immigrazione irregolare e ha ribadito la necessità di una riforma della magistratura, che a suo dire sarebbe «umiliata dal sistema correntizio». Guardando alle Regionali imminenti, la premier ha chiesto sostegno ai centristi, puntando sulle Marche e sulla Puglia come terreni cruciali.