
Lazio leader dell’export: farmaceutica e trasporto spingono la crescita

Il Lazio si conferma locomotiva dell’export italiano, con un balzo del 17,4% nei primi sei mesi del 2025, il più alto tra tutte le regioni. A rivelarlo è l’ultimo bollettino dell’Istat, che attribuisce la crescita soprattutto al traino del farmaceutico, fiore all’occhiello dell’economia laziale, e al comparto dei mezzi di trasporto (esclusi gli autoveicoli). Il Lazio ha esportato beni per 18,5 miliardi di euro, pari a 2,7 miliardi in più rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il dato laziale si inserisce in un contesto a più velocità. Nel Centro Italia le esportazioni sono cresciute del 10,7%, con performance brillanti anche in Toscana (+11,8%), Abruzzo (+10,1%) e Friuli Venezia Giulia (+6,6%). Male invece Sud e Isole, in calo rispettivamente del 6,6% e del 13,3%. Nel dettaglio, pesano le flessioni di Sardegna (-17,3%), Campania (-15,5%), Sicilia (-11,2%) e Molise (-9,8%). Sul dato campano grava un’anomalia statistica: lo spostamento su Milano dei valori di export farmaceutico di Novartis (1,8 miliardi), che, se corretto, porterebbe la Campania in positivo (+1%).
Ancora una volta, il motore della crescita laziale è stato il settore farmaceutico, che da solo rappresenta il 44% delle esportazioni regionali. Nel 2024 il comparto aveva già registrato un incremento del 22%, e nel 2025 continua a consolidarsi. «Il dato Istat che segnala per il Lazio, nel primo semestre del 2025, una crescita dell’export del 17,4% è un elemento positivo, che testimonia la capacità del nostro tessuto produttivo di restare competitivo», ha dichiarato Giuseppe Biazzo, presidente di Unindustria Lazio, sottolineando però «la necessità di cautela in un contesto globale incerto, tra dazi Usa e instabilità geopolitica».
A confermare la forza del sistema produttivo laziale anche Roberta Angelilli, assessore regionale allo Sviluppo economico: «L’internazionalizzazione e l’attrazione di investimenti esteri restano priorità della nostra giunta». A spingere le vendite soprattutto gli scambi con gli Stati Uniti (+133,7%), segnale che, secondo alcuni analisti, potrebbe essere stato favorito dall’anticipo di ordini per la minaccia dei dazi. «Siamo la prima regione italiana per export farmaceutico e la terza in Europa: la sola provincia di Latina contribuisce al 15% dell’export nazionale di prodotti farmaceutici», ha ricordato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Menarini Biotech.
Nonostante la crescita, le prospettive restano incerte. Secondo l’indagine Invind della Banca d’Italia, molte imprese prevedono stabilità più che ulteriore espansione. Un segnale che il 2025 potrebbe essere un anno di consolidamento più che di slancio, con il Lazio chiamato a difendere la sua posizione di avanguardia nell’export italiano.