
Roma, nuove zone 30 e 52 autovelox da settembre: è polemica

Settembre porterà sulle strade di Roma una nuova ondata di zone 30 e di autovelox, nell’ambito del piano per ridurre incidenti e vittime della strada. I limiti di velocità saranno applicati in 52 vie della città, con altre quindici zone ancora da individuare. Restano per ora escluse le aree della Ztl del Centro storico, dove le misure entreranno in vigore tra novembre e dicembre, dopo il via libera della giunta capitolina.
Tra le strade coinvolte figurano via Reggio Calabria, via del Castro Laurenziano e via di Villa Ada nel Municipio II; via Filippo Meda e via Recanati nel Municipio IV; via del Pigneto, viale Agosta e via dei Gelsi nel Municipio V; viale dei Consoli e viale San Giovanni Bosco nel Municipio VII; via dell’Arcadia nel Municipio VIII; sette strade nel Municipio XII, tra cui via Giacinto Carini e via Giovanni de Calvi; via della Cellulosa e via della Madonna del Riposo nel Municipio XIII; piazza Giovenale e via Pietro Maffi nel Municipio XIV; e infine via San Godenzo nel Municipio XV.
La misura, fortemente voluta dal sindaco Roberto Gualtieri e dall’assessore alla Mobilità Eugenio Patané, non ha mancato di sollevare polemiche. In particolare, la Lega ha accusato il Campidoglio di applicare un modello “generalizzato” in contrasto con le direttive del ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini, che nel febbraio 2024 aveva chiarito che i limiti a 30 km/h possono essere introdotti solo in tratti specifici e motivati da esigenze di sicurezza.
Per il centrodestra, l’amministrazione capitolina starebbe seguendo una linea ideologica più che pragmatica, ispirata alle esperienze di altre città europee e di Bologna, prima città italiana ad adottare un simile sistema.
Il Campidoglio, tuttavia, difende la scelta con dati e obiettivi precisi. «A Roma, nonostante una leggera riduzione del numero dei morti – 70 nei primi otto mesi del 2025 contro gli 83 dello stesso periodo del 2024 – resta un’emergenza sicurezza stradale. L’obiettivo è di arrivare a 1000 strade locali coperte da questo limite», ha dichiarato l’assessore Patané.
Secondo i dati diffusi, a 70 km/h un pedone o ciclista investito ha una probabilità di morte dell’80-90%, che scende al 50% a 50 km/h e al 10% a 30 km/h. «A Bologna, che ha sperimentato per prima questo sistema, nel 2024 non ci sono stati pedoni morti: un risultato straordinario», ha aggiunto Patané. Il motto è chi va piano, va sano, ma va anche lontano? Si considera l’aumento considerevole di consumi, e quindi di inquinamento, delle auto costrette a viaggiare piano in seconda o terza marcia? Gli studi condotti da Università americane dimostrano che la riduzione della velocità di percorrenza innalza il livello di smog e di congestionamento del traffico. E’ finita dunque l’ossessione per il green e la CO2?
L’amministrazione Gualtieri va avanti (piano) per la sua strada, con l’obiettivo di trasformare Roma in una città più sicura e sostenibile. Intanto montano le resistenze politiche dell’opposizione e le perplessità di parte dei cittadini, già di norma alle prese quotidiane con code e traffico impazzito.