
Roma, disabile picchiata con un mattarello in un centro diurno

Rabbia e dolore a Lanuvio per la vicenda che ha coinvolto Serena, una 30enne affetta da grave disabilità mentale. I genitori hanno denunciato ai carabinieri un’aggressione subita dalla figlia all’interno di un centro diurno specializzato di Genzano, gestito da una struttura ospedaliera privata convenzionata con Asl e Regione Lazio.
Secondo quanto ricostruito, l’episodio risalirebbe alla scorsa settimana. Durante un momento di agitazione della ragazza, un’operatrice professionale di 40 anni, originaria di Latina e da anni in servizio nella struttura, avrebbe reagito colpendola con un mattarello preso in cucina, nel tentativo di calmarla. Poco dopo, la stessa educatrice avrebbe chiamato i genitori avvisandoli di un “problema” con la giovane e invitandoli a recarsi sul posto.
Una volta arrivata, la madre di Serena ha trovato la figlia con numerose ecchimosi su pancia, fianchi e torace. Accompagnata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale dei Castelli di Ariccia, i medici le hanno diagnosticato “contusioni multiple a livello addominale” con una prognosi di dieci giorni.
I genitori hanno consegnato ai carabinieri documentazione fotografica delle lesioni, insieme al referto medico, presentando denuncia per lesioni e maltrattamenti. Hanno inoltre raccontato che l’operatrice avrebbe minacciato di querelare a sua volta la famiglia, sostenendo di essere stata aggredita dalla ragazza, nel tentativo di scoraggiarli dal procedere. «Chiediamo giustizia e che sia fatta chiarezza per la nostra Serena affinché episodi del genere non si ripetano», hanno dichiarato i genitori, sottolineando come la figlia fosse in cura presso la struttura da 15 anni senza mai aver vissuto episodi simili.
Le prime testimonianze raccolte, comprese quelle di due studentesse tirocinanti presenti al momento dell’aggressione, sembrerebbero confermare la ricostruzione dei genitori. Anche l’educatrice avrebbe ammesso i fatti davanti alle prove. La procura di Velletri ha aperto un fascicolo e i carabinieri di Lanuvio stanno indagando per chiarire se vi sia stata negligenza nella gestione del momento di crisi. La direzione della struttura ha espresso «profonda amarezza» per l’accaduto, annunciando l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti dell’operatrice e garantendo piena collaborazione con le autorità.
L’episodio riporta l’attenzione sulle difficoltà e le responsabilità di chi lavora con persone affette da gravi disabilità, un ambito che richiede professionalità, competenza e massima sensibilità.