Calano gli sbarchi da Libia e Tunisia, 71% delle richieste di asilo respinte

15/08/2025

Negli ultimi due anni, l’Italia ha registrato segnali di cambiamento sui fronti immigrazione e sicurezza. Il report di Ferragosto del Viminale evidenzia come, rispetto al 2023, gli arrivi via mare siano diminuiti sensibilmente nei mesi estivi e i reati complessivi abbiano segnato un calo del 9% nei primi sette mesi del 2025. Le cifre, seppur in alcuni casi in linea con il 2024, segnano una tendenza che il governo legge come positiva, soprattutto grazie a interventi mirati e a una strategia condivisa con l’Unione europea.

A luglio 2023 sulle coste italiane erano sbarcati 23.420 migranti, contro i 6.485 dello stesso mese del 2025. Anche ad agosto i dati parziali confermano il trend: poco più di 2mila arrivi quest’anno, rispetto agli 11mila del 2023 e ai 4mila del 2024. Nei primi sette mesi del 2025, tuttavia, il numero totale di sbarchi (38.568) resta stabile rispetto al 2024, ma molto inferiore agli oltre 100mila del 2023.
Un capitolo importante riguarda i rimpatri: 3.463 quelli effettuati da gennaio a luglio (+12%), mentre i rimpatri volontari assistiti sono saliti a oltre 18mila. Il Viminale sottolinea anche i risultati degli accordi con Libia e Tunisia, nell’ambito del Piano Mattei, che hanno permesso di bloccare 40mila partenze solo nei primi sette mesi dell’anno.

Nel 2025 le richieste d’asilo sono diminuite del 22%, attestandosi a circa 77mila. L’esito delle pratiche mostra una prevalenza di rifiuti: oltre il 71% delle domande prese in carico ha avuto risposta negativa, in aumento del 58% rispetto al 2024. I riconoscimenti dello status di rifugiato sono stati poco più di 3mila, mentre 6.800 persone hanno ottenuto protezione secondaria.
Sul fronte degli arrivi via terra, il ripristino dei controlli al confine con la Slovenia, avviato nel 2023, ha portato a oltre un milione di verifiche, con 7mila irregolari rintracciati.

Il capitolo sicurezza del report mostra un calo di furti, rapine e violenze sessuali, ma un numero stabile di femminicidi: 60 nei primi sette mesi del 2025, di cui oltre la metà commessi dal partner attuale o ex. In crescita gli ammonimenti del questore per violenza di genere (+70%), con picchi per stalking (+84%).
Nel contrasto alla criminalità organizzata, le interdittive antimafia sono aumentate, così come i beni confiscati e restituiti alla collettività, oltre 5.900 (+22,8%). La lotta al terrorismo ha portato all’espulsione di 203 soggetti dal 2022, di cui 20 solo quest’anno, e a 125 interventi delle forze dell’ordine.
Anche la cybersicurezza segna progressi, con un calo del 21% degli attacchi hacker a infrastrutture critiche. Per rafforzare il presidio del territorio, dal 2022 sono state assunte oltre 38mila nuove unità tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, “un investimento essenziale per garantire la sicurezza del Paese”, secondo il Viminale.

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