
Roma e l’emergenza gioco d’azzardo: oltre 8 miliardi in puntate, il 60% online

Gratta e vinci, scommesse sportive, slot machine, poker virtuale: il gioco d’azzardo a Roma ha raggiunto numeri da capogiro. Secondo i dati contenuti nel terzo Libro nero sull’azzardo, pubblicato da Cgil, Federconsumatori e Isscon, nel 2024 nella Capitale sono stati spesi oltre 8 miliardi e 300 milioni di euro tra gioco fisico e online. Di questi, più del 60% arriva dal web, un settore in crescita esponenziale e difficile da controllare. L’allarme riguarda non solo la spesa, ma soprattutto la dipendenza patologica, che colpisce trasversalmente la popolazione, dai giovani agli anziani, dai quartieri popolari a quelli più benestanti.
L’incremento dell’azzardo a Roma è stato rapido e costante: nel solo 2024 la crescita è stata del 12,5% rispetto all’anno precedente, ma se si guarda al solo comparto online l’aumento raggiunge il 30% in due anni. Marzio Govoni, presidente della Fondazione Isscon, evidenzia: «A Roma siamo passati da 2 miliardi di raccolta nel 2019 a oltre 5 miliardi nel 2024. Con quei soldi si potrebbero finanziare scuole, ospedali, servizi pubblici». La città è quinta in Italia per spesa pro capite, con 3558 euro a testa, calcolati su una fascia di età compresa tra i 18 e i 74 anni.
A preoccupare è anche il ruolo delle mafie, che sfruttano le piattaforme digitali per il riciclaggio di denaro: «Dietro questi numeri si nasconde spesso l’ombra della criminalità organizzata», denuncia ancora Govoni.
La dipendenza da gioco è una patologia riconosciuta, ma ancora troppo spesso sottovalutata o nascosta. Giustino Trincia, presidente della Caritas di Roma e della Fondazione antiusura Salus Populi Romani, racconta: «A Roma non ci sono zone più colpite di altre: il fenomeno è ovunque. Ci sono bar dove si gioca fin dal mattino». La dipendenza si insinua nelle fragilità emotive, non solo economiche, e può distruggere famiglie, carriere e relazioni. Chi gioca inizia spesso per noia, solitudine o frustrazione, poi rincorre le perdite e si ritrova in una spirale di bugie e debiti.
La vergogna è spesso il primo ostacolo al percorso di recupero. «Il primo passo è chiedere aiuto e non mentire sui soldi spesi. Bisogna parlare con i familiari e rivolgersi ai centri specializzati», spiega Trincia. Nonostante siano pochi, a Roma esistono centri di cura per la ludopatia, e la prevenzione è fondamentale: monitorare i conti, notare cambiamenti nei comportamenti e intervenire in tempo può salvare vite.
La dipendenza da gioco non è un vizio, ma una malattia. E come tale deve essere trattata.