
Roma, per agguati e rapine le gang preferiscono le auto a noleggio

Un’Audi Q2 bianca, noleggiata fuori città, è l’ultimo tassello di una scia di violenza e traffici illeciti che attraversa Roma. A bordo, mercoledì scorso, Walter M. e Massimiliano G., due pregiudicati, sono scesi armati per aprire il fuoco su due pusher stranieri nel cuore del Quarticciolo. L’episodio conferma un trend ormai consolidato: il noleggio auto è divenuto lo strumento prediletto dalla criminalità per muoversi nell’anonimato, eludere controlli, trasportare droga e mettere a segno truffe e rapine.
Il sistema è tanto semplice quanto efficace. Le vetture, spesso di fascia medio-alta, vengono affittate per pochi giorni – massimo una settimana – così da evitare intercettazioni e rendere i controlli più difficili. Il contratto è regolare, ma firmato da un prestanome: una “testa di legno” scelta ad hoc per depistare gli investigatori. Chi guida l’auto, di fatto, non è mai l’intestatario del noleggio. «Il sistema è ormai così rodato da sembrare perfettamente legale agli occhi delle autorità», spiegano fonti investigative. Anche se dietro molte di queste società di noleggio si celano soggetti noti alle forze dell’ordine, nella maggior parte dei casi non emergono elementi penalmente rilevanti: la copertura amministrativa è solida.
Le auto noleggiate coinvolte in traffici illeciti sono ormai ovunque. Dal Quarticciolo a Primavalle, da Ostia a Tor Bella Monaca, passando per Ponte Milvio e Boccea: decine le vetture fermate con droga nascosta nei sedili o nei cruscotti. Lo stesso vale per le truffe agli anziani, perpetrate con mezzi affittati per non lasciare tracce. Le indagini hanno messo in luce anche un sottobosco di società satellite, spesso con sede fuori Roma ma attive sul territorio capitolino, a cui si appoggiano questi circuiti criminali.
La Guardia di Finanza, la Squadra Mobile e i Carabinieri da tempo seguono il fenomeno con attenzione, incrociando dati su contratti, targhe e società di noleggio. In alcuni casi, i controlli hanno portato a sanzioni amministrative per violazioni fiscali, con multe da centinaia di migliaia di euro. Ma il problema resta: il sistema è difficile da smantellare perché si muove in quella zona grigia dove tutto è formalmente in regola, ma serve a coprire attività criminali.