
Ponte dei Congressi: L’Anas dà il via Libera, rivoluzione viaria per l’Eur

Un primo, cruciale passo operativo è stato compiuto. Il consiglio di amministrazione di Anas, presieduto dal Prefetto Giuseppe Pecoraro, ha dato il suo sigillo, approvando la stipula della convenzione con Roma Capitale per l’avvio dei tanto attesi lavori del ponte dei Congressi. Un’opera che promette di innescare una vera e propria rivoluzione per l’Eur e per l’intero quadrante viario di Roma sud. L’intervento, con un investimento complessivo di trecento milioni di euro messo nero su bianco un anno fa, nel DPCM dell’11 giugno 2024, comprenderà dalla sistemazione della viabilità accessoria e delle banchine del Tevere all’adeguamento del ponte della Magliana.
Ma perché quest’opera è considerata così fondamentale? Il ponte dei Congressi avrà la funzione vitale di collegare l’autostrada di Fiumicino con il quartiere dell’Eur, e la sua realizzazione si inserisce in un obiettivo più ampio: il recupero di una parte significativa della valle del Tevere. Il progetto infrastrutturale e quello ambientale sono infatti concepiti come un unico intervento integrato, volto a recuperare un’area di Roma dalle grandi potenzialità, ovvero le banchine del Tevere nel tratto compreso tra il ponte della Magliana e il futuro ponte dei Congressi.
Il cronoprogramma dei cantieri vede al primo posto, naturalmente, la costruzione del ponte stesso. A seguire, si procederà con i miglioramenti e gli adeguamenti delle strade adiacenti. Un’altra opera viabilistica strettamente connessa sarà la realizzazione di un nuovo sistema ciclopedonale a servizio dell’infrastruttura: “un anello ciclabile che sfrutterà in senso “longitudinale” i due argini del Tevere, ed in senso “trasversale” le piste poste sui due ponti (ponte della Magliana e ponte dei Congressi)”. Questo anello sarà realizzato in continuità con le piste ciclabili già esistenti sugli argini e sarà collegato con ulteriori piste previste in progetto a via della Magliana e a viale Egeo (EUR). Infine, Anas, guidata dall’Ad Claudio Andrea Gemme, completerà l’intervento con una parte strettamente ambientale, legata al fiume. L’opera finale sorgerà infatti accanto a un nuovo parco fluviale del Tevere, situato tra il ponte della Magliana e quello nuovo. I progetti delle banchine e del parco sono stati unificati dopo un iter progettuale e approvativo complesso, inizialmente distinti.
Per comprendere l’impatto sulla fluidificazione del traffico, basti pensare che, oltre al ponte e alle rampe di svincolo, il progetto prevede la completa riorganizzazione delle viabilità locali all’interno dell’area di intervento. In questo modo, una volta ultimato il ponte, si potrà apprezzarne l’effetto benefico su tutto il quadrante, sia interno che esterno.
Le aree principali interessate dagli interventi sono cinque: l’incrocio tra viale Egeo e via dell’Oceano Pacifico e via dell’Oceano Indiano; l’area tra via della Magliana (nel tratto tra via Idrovore della Magliana e il viadotto della Magliana); via del Pattinaggio (nel tratto prospiciente l’hotel Sheraton); via Ostiense e la via del Mare (nel tratto tra il ponte dei Congressi ed il parcheggio Metro Magliana); e infine, la realizzazione di una nuova viabilità di collegamento tra via del Mare e la strada di sommità arginale lato Eur.
Ora, dopo l’approvazione della convenzione, si procederà con la pubblicazione della gara d’appalto, prevista entro giugno.