
L’Atalanta vola in Champions, rabbia Roma per un rigore negato

L’Atalanta scrive un’altra pagina di storia recente qualificandosi matematicamente alla prossima Champions League per la quinta volta nelle ultime sette stagioni. La vittoria per 2-1 nello scontro diretto contro la Roma al Gewiss Stadium ha sancito il terzo posto in classifica, confermando l’ennesima stagione di altissimo livello per la squadra di Gian Piero Gasperini. A decidere la contesa le reti di un ispirato Lookman e della sorpresa Sulemana, pescato dalla panchina e rivelatosi carta vincente.
Se da un lato Bergamo festeggia un traguardo ormai quasi consuetudinario, dall’altro a Roma serpeggia amarezza e rabbia. La sconfitta, che interrompe una striscia di 19 risultati utili consecutivi, fa scivolare i giallorossi al sesto posto, a due punti da Juventus e Lazio nella corsa Champions. Ma a tenere banco nel post-partita è soprattutto la furia di Claudio Ranieri, letteralmente indispettito dall’episodio del rigore prima concesso per un contatto tra Pasalic e Koné e poi revocato dopo l’intervento del VAR.
Il tecnico romanista non ha nascosto la sua frustrazione ai microfoni di DAZN: “Voglio sapere cosa pensate del rigore, perché si può discutere se c’era o non c’era, ma ci hanno sempre detto che il Var interviene solo se c’è un evidente errore. Si vede chiaramente che Pasalic sbaglia l’intervento, si pianta e tocca il ginocchio del mio giocatore. Il Var non doveva intervenire: l’arbitro ha dato il rigore e rigore era. Ci dispiace che non ci sia uniformità di giudizio.”
Ranieri ha poi rincarato la dose, puntando il dito contro l’utilizzo della tecnologia: “Io chiedo se il Var può intervenire perché ci è stato detto che per i falli bassi non può. Il punto non è se è rigore o no, ma per giustizia sportiva vogliamo sapere perché l’arbitro Sozza è stato richiamato al monitor. Altrimenti ditecelo: abbiamo cambiato le regole e noi accettiamo. Non siamo d’accordo ma accettiamo. Non c’è tocco? Ma come fate a dire che non c’è tocco? Pasalic sbaglia l’intervento, non tocca la palla e tocca il mio giocatore.” Visibilmente contrariato, Ranieri ha poi preferito congedarsi.
La partita, intensa e combattuta sin dai primi minuti, ha visto un primo tempo giocato su ritmi elevati. L’Atalanta ha subito imposto il proprio gioco, trovando il vantaggio al 9′ con un preciso destro dal limite di Lookman. La Roma ha risposto al 32′ con un inserimento vincente di Cristante, ma nella ripresa è stata la squadra di Gasperini a riprendere in mano le redini del gioco.
Nonostante l’episodio del rigore revocato a Koné, è stata una mossa del tecnico nerazzurro a cambiare il volto del match. L’inserimento del giovane centrocampista classe 2003, Ibrahima Sulemana, si è rivelato azzeccato. Dopo aver sfiorato il gol, è stato proprio Sulemana a siglare il definitivo 2-1 con un destro dal limite, scatenando la festa del Gewiss Stadium.
Mentre l’Atalanta celebra un’altra storica qualificazione in Champions League, in casa Roma resta l’amaro in bocca per una sconfitta che complica la corsa europea e per le polemiche arbitrali che hanno infiammato il post-partita. “Non lo so, dopo la gara di questa sera non lo so ma giocheremo come abbiamo sempre fatto lottando fino in fondo,” ha ammesso un Claudio Ranieri amareggiato, lasciando intendere un velo di incertezza sul futuro europeo della sua squadra.