
Il processo sul giro di tangenti legato alle cartelle esattoriali

Un’indagine su un vasto sistema di tangenti legato all’Agenzia delle Entrate ha portato a numerose denunce e a un processo che coinvolge ben 24 persone. I dipendenti pubblici accusati di corruzione avevano creato un mercato illecito per ridurre o annullare debiti fiscali in cambio di bustarelle che variavano in base alla difficoltà delle pratiche. L’inchiesta ha rivelato come clienti di spicco, tra cui vip e circoli esclusivi, avessero approfittato di questo sistema, mentre i funzionari si servivano dei sistemi informatici per manipolare i dati fiscali e fare sconti sui tributi.
Le intercettazioni telefoniche hanno incastrato i colpevoli, rivelando una serie di richieste e accordi tra i membri della rete illegale, che utilizzavano il termine “galline” per riferirsi alle tangenti. Il tutto è stato confermato anche dall’uso improprio del sistema informatico per accedere ai dati fiscali e ridurre le somme dovute al fisco. Il processo è ancora in corso, con molti degli imputati che hanno scelto il patteggiamento per le loro azioni.
Parallelamente, un altro episodio di crimine ha scosso la città. Un furto con modalità inedite è avvenuto presso una filiale della Banca Credito Cooperativo in via Portuense, dove i malviventi hanno scavato un cunicolo nel pavimento per entrare nella banca e rubare il denaro. In meno di 15 minuti, i due uomini armati e a volto coperto hanno rapinato la filiale, bloccando i dipendenti e facendosi strada attraverso il cunicolo.
Le indagini, che sono ancora in corso, hanno visto l’intervento dei carabinieri della stazione Ponte Galeria e della Compagnia di Ostia. Le immagini della videosorveglianza stanno aiutando le forze dell’ordine a identificare i responsabili. La modalità del furto, già adottata in precedenti rapine, ha suscitato particolare allarme, evidenziando come la criminalità stia ricorrendo a metodi sempre più sofisticati per compiere reati.
Nel corso delle indagini, le forze dell’ordine hanno acquisito anche immagini provenienti da sistemi di videosorveglianza pubblici e privati nelle vicinanze, utilizzati in operazioni precedenti che hanno portato all’arresto delle bande responsabili di altri furti simili.
In entrambi i casi, l’intervento delle autorità è stato rapido e mirato, ma l’evoluzione delle tecniche criminali continua a sollevare interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture cittadine e sulla protezione delle istituzioni pubbliche da attività illecite di grande portata.