
La preparazione del Conclave nella Cappella Sistina

La Cappella Sistina di Roma, famosa per la sua bellezza e il suo significato storico, è attualmente al centro di una ristrutturazione completa per accogliere il Conclave che si terrà a breve. Questo evento, cruciale per la Chiesa Cattolica, richiede una serie di preparazioni meticolose, molte delle quali sono focalizzate sull’adattamento del luogo per ospitare i 134 cardinali elettori.
Il piano prevede l’installazione di una piattaforma in metallo, alta 70 centimetri, che renderà il pavimento uniforme e accessibile a tutti i partecipanti, eliminando differenze tra i posti a sedere. Inoltre, per garantire che nessuno sia più alto di un altro, verranno presi accorgimenti per ridurre qualsiasi forma di gerarchia tra i cardinali durante le votazioni. Non meno importanti, gli interventi strutturali riguarderanno anche la rimozione di attrezzature elettroniche, tra cui telecamere e sensori di umidità, per garantire l’isolamento totale, in linea con le rigide normative del Conclave che vietano qualsiasi comunicazione esterna.
L’isolamento della Cappella Sistina è fondamentale: durante il Conclave, i cardinali non devono entrare in contatto con l’esterno, nemmeno tramite cellulari o dispositivi elettronici. È stato raccontato che nel 2013, durante l’elezione di Papa Francesco, un cardinale americano non riuscì a telefonare a Benedetto XVI a causa della schermatura totale della Cappella Sistina. I cardinali sono tenuti a prestare un giuramento di segretezza, e qualsiasi violazione di questa regola comporterebbe la scomunica.
Con l’internazionalizzazione crescente della Chiesa, il Conclave odierno vede una varietà di lingue tra i partecipanti, il che pone sfide uniche per la comunicazione. Mentre il latino viene utilizzato per le formule ufficiali, non tutti i cardinali hanno una conoscenza fluente della lingua. In situazioni come queste, alcuni cardinali più esperti nelle lingue potrebbero dover fare da traduttori informali per garantire che tutti possano comprendere e partecipare alle discussioni. Per esempio, cardinale come Jorge Mario Bergoglio, noto per la sua conoscenza di diverse lingue, potrebbe svolgere un ruolo importante nell’aiutare la comunicazione tra i partecipanti.
La questione linguistica è resa ancora più complessa dalla provenienza internazionale dei cardinali. Con 53 elettori europei, 23 asiatici, 18 africani, 20 nordamericani, 17 latinoamericani e 4 oceanici, l’uso di un’unica lingua comune diventa impraticabile. Tuttavia, la Chiesa ha sempre trovato modi per superare queste barriere linguistiche, con alcuni cardinali che si improvvisano interpreti.
Oltre a garantire la privacy totale, è fondamentale che la Sistina sia allestita in modo da consentire una circolazione agevole dei cardinali durante il processo di voto. I tavoli con il damasco rosso, su cui i cardinali scriveranno i loro voti, saranno disposti per permettere una visione chiara e senza ostacoli tra i partecipanti. Inoltre, la preparazione prevede l’utilizzo di una stufa antica per distruggere le schede di voto e un sistema per inviare segnali tramite fumogeni: fumata nera per il fallimento nell’eleggere un Papa e fumata bianca per l’avvenuta elezione.
La preparazione linguistica è solo una parte delle sfide del Conclave. Sebbene non esista un sistema di traduzione simultanea, i cardinali si affidano a una combinazione di lingue per poter discutere delle questioni più delicate. Sebbene ci siano barriere linguistiche, l’uso pratico delle lingue in un contesto internazionale ha sempre permesso una comunicazione efficace, anche se non priva di difficoltà.