
Papa Francesco: “Viviamo in un mondo a pezzi”

«La nostra convivenza è ferita». Sono parole forti quelle di Papa Francesco nelle meditazioni per la Via Crucis, scritte a mano durante l’ultimo periodo, un testo che esprime la potenza del cammino di Cristo verso il Calvario e invita ognuno a riflettere su come “cambiare direzione” in un mondo in crisi. Nonostante la debolezza causata dalla polmonite bilaterale che lo ha reso fragile, il Papa ha offerto un messaggio che va oltre la sofferenza personale e riguarda tutti, in un momento storico di divisioni globali e locali.
Francesco, per il secondo anno consecutivo incapace di partecipare alla Via Crucis al Colosseo, ha dato voce alla propria sofferenza per esprimere l’urgenza di fermarsi e riflettere sul mondo che abbiamo costruito. Le sue parole parlano di una società che vive in un “mondo a pezzi“, dove le nazioni e le piccole comunità sono spesso divise. Il Papa mette in guardia contro un sistema economico che considera disumana la logica in cui “novantanove vale più di uno” e che è dominato da algoritmi e calcoli freddi, invece che dalla cura dell’altro.
Le meditazioni del Papa non si fermano solo alle critiche, ma offrono anche una visione di salvezza. Francesco parla di una “economia divina”, fatta di altruismo, amore per il prossimo e di una società più inclusiva, dove la voce degli invisibili è finalmente ascoltata. Invita la Chiesa a superare le divisioni interne e a concentrarsi sul cuore umano, sull’amore di Dio che riscalda il cuore. La riflessione culmina nell’invito a guardarsi dentro e affrontare le proprie coscienze, per fare i conti con i patimenti di Cristo, come un percorso di redenzione e cambiamento.
Il Papa non nasconde le difficoltà interne alla Chiesa, dove ci sono divisioni e ostacoli al dialogo. «Le maschere, le belle facciate non servono più», afferma con decisione. Francesco invita alla trasparenza, a una Chiesa che deve essere più vicina alla gente e meno preoccupata di apparire. In questo contesto, menziona le sue tre encicliche, che riassumono la sua visione del mondo: la Laudato Sì (sulla cura della natura), la Fratelli Tutti (sull’amore universale) e la Dilexit Nos (sull’amore di Dio verso l’umanità).
Intanto, mentre il Papa riflette sulla sua via di salvezza e su un cambiamento universale, a Roma arriva il vice presidente degli Stati Uniti, JD Vance, accompagnato dalla famiglia. La sua presenza a San Pietro per il rito della Passione e il previsto incontro con il cardinale Pietro Parolin è un momento che potrebbe aiutare a smussare le difficoltà politiche legate alla questione dei migranti tra la nuova amministrazione americana e l’episcopato. Un incontro che potrebbe segnare un passo verso la distensione in un tema tanto sensibile.