
Primavalle, un murale per ricordare i fratelli Mattei a 52 anni dalla strage

Nel cuore di Primavalle, a 52 anni dalla strage che sconvolse Roma e l’intera nazione, i volti di Stefano e Virgilio Mattei tornano a vivere sulla facciata di un palazzo Ater. Un murale realizzato dall’artista Massimiliano Carli, in arte Negus, li ritrae sorridenti, eternamente giovani, nella stessa palazzina di via Bernardo da Bibbiena dove morirono nel rogo appiccato da un commando di estrema sinistra del movimento Potere Operaio. Era la notte del 16 aprile 1973, e l’obiettivo dell’attentato era il padre Mario, allora segretario della sezione missina di Primavalle. I figli, 8 e 22 anni, morirono bruciati vivi.
L’opera, proposta da Stefano Oddo, capogruppo di Fratelli d’Italia del Municipio Roma XIV, è stata realizzata in collaborazione con la Regione Lazio per riaffermare un principio: ricordare non significa alimentare l’odio, ma difendere la memoria e cercare, se possibile, una pacificazione. “Stefano e Virgilio furono bruciati vivi nella loro casa. Due ragazzi innocenti, uccisi dalla furia ideologica. Ricordarli oggi è un atto di giustizia verso la verità e la storia. Perché nulla si costruisce sull’odio. E perché certi orrori non devono accadere mai più. Non dimentichiamo”, ha scritto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Quelli erano gli anni nei quali l’avversario politico era un nemico da abbattere, erano gli anni dei cattivi maestri sempre pronti a giustificare anche il più orrendo dei crimini o a costruire false verità per coprire i responsabili, erano gli anni delle fazioni contrapposte e della delegittimazione reciproca”, ha aggiunto. “Quello che possiamo fare oggi è tenere viva la memoria di quanto accaduto, per evitare il pericolo di ricadute e condurre l’Italia e il nostro popolo verso una piena e vera pacificazione nazionale“.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti molte autorità, tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, e il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. “Una grande emozione, un impegno preso con la famiglia Mattei. Questo murale è un segno di pacificazione. Oggi vedere tutte le istituzioni ricordare il loro sacrificio è la cosa più emozionante”, ha detto Rocca.
Ma il dolore di chi ha vissuto quella tragedia in prima persona resta intatto. Antonella Mattei, sorella delle vittime, ha usato parole dure, segnate da una sofferenza mai sopita: “Non mi posso pacificare con persone che non hanno mai chiesto scusa. A nove anni mi hanno distrutto la vita. La giustizia li ha protetti, aiutati, mantenuti. Come faccio a dimenticare?”
Il murale, visibile proprio dalla finestra dell’appartamento dei Mattei, è diventato non solo un luogo della memoria, ma anche un simbolo della necessità di non voltarsi dall’altra parte. Nonostante il passare del tempo, la ferita di quella notte del 1973 non si è mai realmente rimarginata. Questo gesto, però, è un passo per tenere viva la memoria e continuare a raccontare quella storia.