
Sgominata la gang che rapinava i giovani romani benestanti

Un’inchiesta a Roma ha rivelato un gruppo di giovani provenienti da famiglie benestanti che commettevano rapine, estorsioni e minacce ai danni di altri ragazzi della stessa fascia sociale. Le vittime venivano selezionate tramite i social network, spesso individuando persone che ostentavano beni di lusso, come orologi costosi. Tancredi Antoniozzi, 23 anni, già noto alle forze dell’ordine, è uno degli indagati principali, accusato di aver organizzato e partecipato a colpi nei quali venivano sottratti oggetti di valore e successivamente tentata l’estorsione per il loro recupero.
Le rapine, scrupolosamente pianificate, erano dirette principalmente contro ragazzi che mostravano i propri beni di lusso sui social media. Antoniozzi, in particolare, aveva dichiarato: “Ho le foto della gente. Mi studio dove abitano, me le seguo il pomeriggio, quando escono dalla palestra, per fargli poi le rapine”. La vittima di uno dei colpi più significativi fu un giovane che, dopo aver subito il furto di un Rolex Daytona del valore di 20.000 euro, fu contattato dal gruppo che, fingendosi intenzionato ad aiutarlo, tentò di estorcergli una somma per il recupero dell’orologio. Le forze dell’ordine sono venute a conoscenza di questo caso grazie al pentimento di uno dei complici.
Le indagini sono state avviate dopo la denuncia di Manuel Fiorani, un altro giovane coinvolto nel gruppo, che aveva smesso di assecondare le richieste di Antoniozzi. Quest’ultimo, insoddisfatto, iniziò a minacciarlo e danneggiò la sua porta d’ingresso, provocando un’escalation che ha portato alla denuncia. Secondo Fiorani, l’indagato lo aveva convinto a partecipare alle rapine utilizzando la sua auto, minacciandolo con frasi come “Ma che ti devo uccidere, perché mi hai fatto così?”. Fiorani, dopo essersi pentito, ha poi rivelato agli inquirenti i dettagli della rapina avvenuta il 11 dicembre, che ha visto il gruppo sottrarre l’orologio alla vittima in via Cavalier d’Arpino, a Roma.
Antoniozzi e il suo complice, David Cesarini, sono stati arrestati in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, mentre gli altri due membri del gruppo, Manuel Fiorani e Michael Giuliano, sono indagati a piede libero. Le indagini hanno anche rivelato un tentativo di rapina in zona Parioli, non riuscito per la presenza di troppi testimoni. Il gip di Roma, nel giustificare la misura cautelare, ha evidenziato la “spregiudicatezza” e le “capacità organizzative” del gruppo, nonché una “spiccata tendenza a delinquere”, considerata anche la loro convinzione di poter agire senza rischiare conseguenze grazie alla complicità di una “strisciante omertà” che proteggeva le loro azioni.