
Omicidio Ilaria Sula: i punti oscuri della versione di Mark Samson

La ricostruzione dell’omicidio di Ilaria Sula non convince pienamente gli inquirenti. Per la Procura di Roma, guidata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal pm Maria Perna, ci sono ancora molti aspetti da chiarire nella confessione di Mark Samson, ex fidanzato della ragazza e reo confesso. Nonostante l’ammissione iniziale, il giovane si è poi avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pubblico ministero, lasciando aperti diversi interrogativi.
Oggi sarà ascoltata la madre di Mark, Norz Manlapaz, che potrebbe dover rispondere dell’accusa di concorso in occultamento di cadavere. La donna sarà sentita in procura nel primo pomeriggio e, secondo alcune fonti, è stata invitata a presentarsi con un avvocato. Gli investigatori stanno valutando anche l’eventualità che i genitori del ragazzo possano aver avuto un ruolo più attivo nei fatti, non solo nella rimozione delle tracce ma anche nell’occultamento del corpo.
Samson ha raccontato di aver perso il controllo dopo aver scoperto alcuni messaggi sul cellulare di Ilaria, da lei scambiati con un altro ragazzo conosciuto su una app. Tuttavia, la polizia ha sequestrato il computer del giovane per verificare eventuali ricerche che possano suggerire una premeditazione, elemento che finora non è stato formalmente contestato.
Secondo gli inquirenti, l’orario della morte è uno dei punti più controversi. Ilaria era arrivata a casa dell’ex compagno alle 22 del 25 marzo, ma Samson ha dichiarato di averla uccisa solo la mattina successiva, verso le 11. In una prima versione, però, aveva detto che i genitori dormivano durante l’aggressione, una dichiarazione rilasciata senza avvocato e quindi inutilizzabile. “Ho pulito tutto da solo”, ha spiegato al gip, ma la dinamica lascia aperti dubbi. Come ha potuto trasportare da solo un corpo dentro due sacchi della spazzatura e una valigia, e poi caricarli su un’auto in pieno giorno, senza essere visto?
Gli inquirenti sospettano che la versione dell’orario sia stata costruita per proteggere i genitori. Il fatto che nell’auto non siano state trovate tracce di sangue, unito all’assenza di testimoni in un’area trafficata come il quartiere Africano, alimenta l’ipotesi che Samson non abbia agito da solo. La valigia è stata poi trasportata fino a una scarpata a Poli, distante oltre 40 chilometri da Roma, dove il corpo è stato abbandonato.
L’analisi delle celle telefoniche sarà decisiva per chiarire la posizione dei genitori nelle ore cruciali. Intanto, restano le domande sul movente e sulla dinamica esatta del delitto. La Procura intende ricostruire ogni dettaglio, per dare piena giustizia a Ilaria Sula.