
Treni Roma-Lido e Roma-Viterbo: polizze irregolari e 57 milioni a rischio

Un grave intoppo mette a rischio la fornitura dei nuovi treni per le linee Roma-Lido e Roma-Viterbo. Tre polizze assicurative, rilasciate da soggetti non abilitati, compromettono la copertura finanziaria dell’appalto aggiudicato nel 2022 alla Titagarh Firema. La Regione Lazio ha già versato 57 milioni di euro in anticipi, ma ora quei fondi rischiano di essere irrecuperabili. A seguito di ripetute richieste di escussione delle garanzie, è emerso che due delle polizze sono state emesse da una società lettone cancellata dai registri e successivamente girate a un’azienda ceca anch’essa priva di autorizzazioni. La terza, di origine finlandese, risulta addirittura fraudolenta.
La gara, bandita nel 2018 e dal valore complessivo di oltre 282 milioni di euro, prevedeva la fornitura di 38 treni e dieci anni di manutenzione. I primi due convogli sarebbero dovuti arrivare entro gennaio 2024, ma ad oggi non vi è alcuna consegna. Durante un sopralluogo negli stabilimenti Firema a Caserta, l’assessore regionale ai Trasporti, Fabrizio Ghera, ha verificato l’esistenza di due treni apparentemente semi-ultimati e altre carrozze in lavorazione. Tuttavia, l’azienda chiede ulteriori anticipi per proseguire, ma senza fideiussioni valide la Regione non può erogare altri fondi.
Il governatore Francesco Rocca ha convocato una riunione con i vertici regionali e Cotral per decidere il da farsi. Le opzioni sono due: tentare di portare avanti il contratto con Firema o annullare l’appalto e bandirne uno nuovo. In quest’ultimo caso, i tempi si allungherebbero sensibilmente, con la concreta possibilità di dover aspettare fino al 2028 per i nuovi convogli. Un’altra questione aperta riguarda i 57 milioni già versati, la cui sorte dipende dal recupero delle somme non ancora spese e dalla possibilità di riallocare i fondi residui, inclusi quelli del PNRR, su un nuovo bando.
La situazione ha anche innescato un dibattito politico. L’ex assessore ai Trasporti, Mauro Alessandri, ha sottolineato che i controlli sulle fideiussioni non valide spettavano ai funzionari e non agli assessori. Tuttavia, il governatore Rocca considera i mancati controlli una grave responsabilità della precedente giunta Zingaretti. L’attesa per una soluzione definitiva continua, mentre i cittadini restano in attesa di treni che sembrano sempre più lontani.