
Guardia giurata spara ai ladri: indagato per omicidio volontario

Un tentativo di rapina in un appartamento di via Cassia, a Roma, è terminato in tragedia quando una guardia giurata, Antonio Micarelli, ha aperto il fuoco contro i malviventi. L’uomo, rientrando a casa, ha notato l’irruzione nel suo palazzo e ha cercato di fermare i ladri, esplodendo alcuni colpi di pistola. Secondo la sua versione, avrebbe sparato in aria per intimorire i rapinatori, ma poi si sarebbe trovato coinvolto in una colluttazione. Uno dei ladri, Antonio Ciurciumel, 24 anni, è stato colpito alla testa mentre tentava la fuga e, trasportato in ospedale, è deceduto il giorno seguente. La procura ha aperto un’indagine e Micarelli è ora accusato di omicidio volontario, poiché alcuni colpi sarebbero stati esplosi quando il pericolo immediato era cessato.
Le autorità stanno analizzando i dettagli della sparatoria per stabilire se la reazione della guardia giurata sia stata proporzionata alla minaccia. L’autopsia sul corpo della vittima sarà fondamentale per comprendere la traiettoria del proiettile e la dinamica dello scontro. Intanto, la sezione investigativa dei Carabinieri ha acquisito testimonianze e immagini delle telecamere di sorveglianza per verificare la versione fornita dal vigilante. Micarelli ha dichiarato agli inquirenti: “Hanno provato a investirmi, ho sparato per difendermi”, mentre alcuni testimoni confermerebbero almeno parte del suo racconto. Tuttavia, resta da chiarire se il colpo mortale sia stato esploso in una fase in cui i ladri erano ancora una minaccia.
L’inchiesta si concentra anche sul resto della banda, ancora in fuga. Le forze dell’ordine stanno cercando gli altri membri del gruppo criminale, che avevano tentato di forzare la cassaforte dell’appartamento prima di essere scoperti. Gli investigatori esamineranno inoltre i precedenti del ladro ucciso, noto alle autorità per reati simili. Micarelli, un professionista della sicurezza con anni di esperienza, è provato dall’accaduto e nei prossimi giorni sarà nuovamente ascoltato dagli inquirenti. L’esito dell’indagine sarà decisivo per stabilire se la sua azione rientri nella legittima difesa o se sia configurabile un eccesso di reazione punibile penalmente.