
Asportata la milza al 15enne accoltellato a Trastevere

Il 15enne aggredito a Trastevere nella serata di domenica è stato sottoposto d’urgenza a un intervento di asportazione totale della milza. L’operazione, durata circa due ore, si è resa necessaria a causa della gravità delle ferite riportate. Il direttore del reparto di Chirurgia d’urgenza del San Camillo, Pierluigi Marini, ha spiegato che le condizioni del ragazzo sono stabili e che già dalla mattina successiva potrebbe essere in grado di alzarsi. L’aggressione, avvenuta nei pressi della stazione Roma Trastevere, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in città, con particolare attenzione ai rischi legati alla criminalità giovanile.
L’associazione di consumatori Codici ha espresso forte preoccupazione per l’aumento degli episodi di violenza nelle strade di Roma, soprattutto nelle ore serali. Il segretario nazionale Ivano Giacomelli ha lanciato un appello al prefetto affinché vengano adottate misure concrete per tutelare i cittadini. Secondo Giacomelli, il timore di subire aggressioni è ormai diffuso tra i residenti e i fatti di cronaca come quello di Trastevere contribuiscono ad alimentare un clima di insicurezza. Con il Giubileo alle porte, la questione assume un peso ancora maggiore, poiché episodi di violenza come questo rischiano di compromettere l’immagine della città a livello internazionale.
I dati del ministero dell’Interno indicano un aumento delle segnalazioni di minori imputati per lesioni dolose, passate da poco più di 2.500 nel 2019 a 3.569 nel 2022, con una tendenza ancora in crescita. La giudice minorile Paola Ortolan ha sottolineato come la pandemia abbia aggravato il fenomeno, riducendo la socializzazione tra i ragazzi e acuendo difficoltà familiari preesistenti. Secondo la giudice, sempre più giovani portano con sé coltelli, inizialmente come strumento di difesa, ma che finiscono per trasformarsi in armi di aggressione. Il problema riguarda anche il contesto sociale, con molte famiglie, soprattutto nelle grandi città, che non riescono a garantire una presenza costante nella vita dei figli, lasciandoli maggiormente esposti ai rischi della strada e alle dinamiche dei gruppi giovanili.