
Scomunicato don Natale: contestava la legittimità di Papa Francesco

Un video pubblicato su YouTube l’8 dicembre aveva scatenato un vero e proprio terremoto nella diocesi di Tivoli e Palestrina. Nel messaggio, padre Natale Santonocito, sacerdote sessantunenne originario di Catania e assegnato dal 2023 alla parrocchia di San Cesareo, dichiarava di non riconoscere la legittima elezione di papa Francesco, definendolo un antipapa. Le sue parole hanno destato scalpore, tanto da spingere il vescovo della diocesi, monsignor Mauro Parmeggiani, a prendere immediati provvedimenti. Secondo il sacerdote, Benedetto XVI non avrebbe mai abdicato al papato nel 2013, limitandosi a rinunciare all’esercizio pratico del potere senza cedere il munus petrino, l’investitura divina alla guida della Chiesa. Questo messaggio, che ha sorpreso fedeli e clero, ha portato all’apertura di un procedimento canonico nei suoi confronti, con l’accusa di aver commesso un possibile scisma.
Nonostante l’intervento del vescovo e l’attivazione delle procedure canoniche, il sacerdote ha continuato a ribadire la propria posizione. Il 14 dicembre ha diffuso un secondo messaggio, seguito da un’ulteriore dichiarazione il 17 dicembre durante l’udienza processuale. Successivamente, ha pubblicato altri due video, il 19 dicembre e il 14 gennaio, e il 15 gennaio ha presentato una memoria difensiva tramite il suo avvocato, nella quale confermava integralmente le proprie convinzioni. Questo atteggiamento di sfida ha portato il vescovo di Tivoli e Palestrina a notificargli, il 29 gennaio, la scomunica latae sententiae, provvedimento che comporta la totale esclusione dalla vita ecclesiastica. Con questa decisione, padre Santonocito non potrà più celebrare sacramenti, ricevere l’eucaristia, partecipare attivamente alle celebrazioni liturgiche né esercitare alcun incarico religioso. Inoltre, gli è stata revocata la possibilità di fungere da padrino nei battesimi e nelle cresime, e in assenza di segni di pentimento, non gli saranno concesse le esequie ecclesiastiche.
La notizia ha avuto un forte impatto sulla comunità di San Cesareo, dove il sacerdote si era rapidamente guadagnato l’affetto di molti fedeli. In tanti lo ricordano per le sue omelie coinvolgenti e per la sua preparazione teologica, senza che in passato avesse mai espresso pubblicamente posizioni critiche nei confronti del papa o della Chiesa. Il suo percorso vocazionale è iniziato tardi: dopo aver trascorso quarant’anni come commerciante, ha scoperto la fede durante un viaggio a Medjugorje, decidendo infine di intraprendere la strada del sacerdozio e venendo ordinato nel 2023. Il cambiamento radicale nelle sue convinzioni sarebbe avvenuto dopo l’incontro con lo scrittore Andrea Cionci, autore del libro “Il Codice Ratzinger“, in cui sostiene che Benedetto XVI non abbia mai effettivamente lasciato il papato e che Francesco non sia il vero pontefice. Questa tesi, considerata infondata dalla Chiesa e dai vaticanisti, ha trovato pochi seguaci ma è costata la scomunica a padre Santonocito.