
Case popolari a Roma: al via il database anti-evasori

Il Campidoglio inaugura un nuovo censimento per le case popolari romane, coinvolgendo circa 27mila famiglie assegnatarie di alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica). L’iniziativa, che partirà il 20 gennaio e si concluderà il 31 luglio, punta a ottenere una fotografia aggiornata della situazione anagrafica e reddituale degli inquilini. Il censimento prevede la compilazione delle dichiarazioni reddituali nei Caf o online tramite Spid, con un focus sui bienni 2019, 2021 e 2023. Questo aggiornamento nasce dalla necessità di colmare un vuoto informativo: gli ultimi dati completi risalgono al 2017. Secondo l’assessore alle Politiche Abitative Tobia Zevi, il censimento permetterà di ottenere un quadro chiaro degli inquilini delle case popolari, migliorando la gestione delle risorse pubbliche. La mancata partecipazione, inoltre, comporterà l’inserimento automatico nella fascia reddituale più alta, con un conseguente aumento del canone d’affitto.
Il nuovo censimento si configura come una sorta di collaborazione volontaria tra l’amministrazione e gli assegnatari. Il monitoraggio sarà affidato a Campidoglio, Caf e Aequa Roma, che coordineranno un complesso lavoro di aggiornamento dei database. Oltre ai redditi, gli utenti dovranno fornire informazioni su eventuali modifiche nella composizione familiare, certificati di invalidità scaduti, morosità e proprietà di altri immobili. L’obiettivo è individuare situazioni di irregolarità o casi in cui gli assegnatari hanno perso i requisiti per occupare l’alloggio. La piattaforma online faciliterà la raccolta dei dati, mentre una campagna informativa coinvolgerà anche il segretariato sociale “Punto Abitare”, che attiverà sportelli dedicati nei quartieri più interessati.
La novità principale del censimento riguarda l’automatizzazione del processo di verifica, grazie all’incrocio dei dati con l’Agenzia delle Entrate. Gli utenti troveranno i redditi precompilati per i bienni precedenti e potranno confermare o aggiornare le informazioni. Questo cambiamento rappresenta un importante passo avanti rispetto ai controlli a campione del passato, garantendo una mappatura completa degli alloggi Erp. Secondo Zevi, un’amministrazione pubblica efficiente deve conoscere la propria utenza per gestire al meglio il patrimonio immobiliare, migliorare la riscossione dei canoni e pianificare interventi di manutenzione. La raccolta dei dati permetterà anche di verificare le reali condizioni economiche delle famiglie assegnatarie, favorendo una redistribuzione più equa degli alloggi popolari.