
Scuole occupate a Roma, adesso i presidi dicono basta

Dopo mesi di occupazioni nelle scuole romane, i presidi lanciano un segnale di stanchezza e chiedono un approccio più deciso. Cristina Costarelli, presidente dell’Anp Lazio, sottolinea come troppa tolleranza rischi di far perdere il senso delle norme basilari di convivenza civile. A farle eco è Mario Rusconi, a capo dell’Anp di Roma, che chiede interventi di sgombero: “Non è possibile rimanere ostaggio degli studenti per intere settimane”. I tempi delle occupazioni si sono allungati: se un tempo si parlava di due o tre giorni, oggi le proteste si prolungano per settimane, con studenti che organizzano feste, barbecue e tornei. Al liceo Virgilio, ad esempio, l’occupazione è durata 12 giorni, mentre il Newton è stato liberato solo dopo una settimana, lasciando dietro di sé aule da ripulire e giorni di lezione persi.
I dirigenti scolastici si trovano in un difficile braccio di ferro con gli studenti, che spesso dettano le loro condizioni, come avvenuto al Newton, dove i ragazzi hanno preteso l’assenza di sanzioni in cambio della fine anticipata dell’occupazione. “Non possiamo accettare ricatti dagli studenti”, afferma al Messaggero Cristina Costarelli, ex preside del Newton, che propone invece un modello di autogestione concordata per evitare l’interruzione prolungata del servizio pubblico. Mario Rusconi spiega che, nonostante l’indirizzo di tolleranza zero, i dirigenti possono fare poco se non richiedere uno sgombero, misura che però deve essere autorizzata dal ministero dell’Interno e che viene concessa raramente. Di fatto, osserva Rusconi, “sono i ragazzi a decidere tempi e modalità della protesta”.
A occupazione terminata, l’unica strada percorribile dai presidi resta quella delle sanzioni disciplinari, stabilite dai collegi con docenti, genitori e studenti. Tuttavia, l’identificazione degli occupanti non è semplice, poiché molti evitano di mostrare il volto. Al liceo Cavour, le misure sono state severe: sospensioni fino a 15 giorni, ore di volontariato con la Comunità di Sant’Egidio e letture obbligatorie di testi come Il maestro e Margherita di Bulgakov e Contro il fanatismo di Amos Oz. Alcuni studenti, però, hanno già annunciato l’intenzione di fare ricorso, giudicando le sanzioni eccessive. Nei prossimi giorni si capirà come reagiranno altre scuole come il Newton, il Virgilio e il Visconti, ancora al centro di polemiche e decisioni delicate.