
Dal Campidoglio altolà a Tony Effe: niente concerto di Capodanno

Il Campidoglio ha deciso: Tony Effe non si esibirà al concerto di Capodanno di Roma. La scelta arriva dopo le polemiche sollevate dai testi del rapper romano, accusati di essere sessisti e misogini da associazioni femministe e rappresentanti politici. Inizialmente previsto nel cast insieme a Mahmood e Mara Sattei, Tony Effe è stato invitato a rinunciare per evitare che l’evento, in programma il 31 dicembre al Circo Massimo, diventi “un’occasione divisiva per la città“. Nonostante le accuse, il rapper ha cercato di difendersi tramite i social, dichiarando su Instagram: “Rispetto e amo tutte le donne e mi dispiace che qualcuno ancora pensi il contrario“. Tuttavia, le sue parole non sembrano aver placato le critiche, mentre dal Comune si attende una sua decisione ufficiale.
Il malcontento è esploso dopo l’annuncio del cast da parte del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dell’assessore ai grandi eventi Alessandro Onorato. Associazioni come Differenza Donna e figure politiche di diversi schieramenti hanno chiesto l’esclusione di Tony Effe, evidenziando versi ritenuti inaccettabili come quelli di Boss (“Nuove tr… non mi calmano, chiamano ancora”) o Dopo le 4 (“Ti chiamo putt… solo perché me l’hai chiesto / ti piace solamente quando divento violento“). Le critiche si sono estese anche a livello nazionale, con il Codacons che ha accusato la Rai e Carlo Conti, direttore artistico del Festival di Sanremo, di dare spazio a “nomi controversi” solo per aumentare gli ascolti. Non è la prima volta che il rapper, forte di 1,3 miliardi di stream su Spotify e seguito da oltre 3 milioni di follower su Instagram, si trova al centro di polemiche. Già a settembre, alla vigilia di un concerto a Trieste, era stato criticato per i suoi testi da associazioni e rappresentanti istituzionali.
La decisione di escludere Tony Effe apre ora il dibattito su chi lo sostituirà al concerto di Capodanno. Tuttavia, trovare un nome che non abbia scheletri nell’armadio potrebbe essere complicato, dato che il rap domina le classifiche musicali italiane: tra i cinque dischi più venduti del 2024, tutti appartengono a rapper, compreso Icon dello stesso Tony Effe. La polemica evidenzia una frattura generazionale e culturale, con il linguaggio e gli atteggiamenti del rap sotto accusa da parte di chi li ritiene poco adatti a eventi pubblici istituzionali. Intanto, il Campidoglio ha promesso di trasmettere sui maxischermi del Circo Massimo video della campagna #Nessunascusa contro la violenza di genere, un gesto simbolico per ribadire l’importanza del rispetto verso le donne. Ma il dibattito resta aperto, e con l’avvicinarsi del Festival di Sanremo 2025, la presenza di Tony Effe promette di essere solo il primo capitolo di una stagione carica di tensioni.