
Maxi operazione di riciclaggio con i Bitcoin: tre romani arrestati per frode

La Guardia di Finanza ha arrestato tre uomini a Roma con l’accusa di aver organizzato una vasta rete di riciclaggio attraverso criptovalute, sfruttando la crescente popolarità del Bitcoin. Un 46enne, un 41enne e un 36enne sono finiti in manette con l’accusa di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e al riciclaggio. Secondo la Procura, i tre avrebbero messo in piedi un sistema sofisticato che coinvolgeva prestanome e società di comodo per gestire ingenti flussi di denaro, aggirando il fisco e sfruttando la tecnologia delle criptovalute.
Il sistema ideato dai tre coinvolgeva la creazione di conti correnti bancari e virtuali attraverso società fittizie, con l’obiettivo di far confluire grandi somme di denaro ottenute in modo illecito. Utilizzando la tecnologia delle criptovalute, in particolare i Bitcoin, i tre riuscivano a riciclare i fondi provenienti da varie operazioni illegali, facendo perdere le tracce del denaro e rendendo difficile risalire alla sua origine. Tra le vittime della frode ci sono numerosi investitori, inclusi cittadini cinesi, attirati dalla promessa di guadagni facili e immediati.
Le indagini della polizia economico-finanziaria di Roma sono iniziate diversi mesi fa e hanno portato alla scoperta del giro di affari illecito. Grazie a intercettazioni, è emerso che tra i clienti vi era anche un influencer cinese, noto per la sua attività nel mondo delle criptovalute. Le intercettazioni hanno inoltre rivelato la fiducia che i clienti riponevano nei tre romani, convinti di ottenere elevati profitti senza rischi. “Abbastanza… Ormai c’è fiducia, quindi posso prendere i soldi e faccio…” si legge in una delle conversazioni intercettate tra uno degli arrestati e un cliente.
Secondo le autorità, la truffa era stata costruita su false promesse di guadagni miliardari. I clienti, molti dei quali residenti all’estero, venivano convinti a investire somme significative in cambio di rendimenti altissimi, che però non si concretizzavano mai. Tra il 2020 e il 2022, sarebbero transitati su conti legati all’organizzazione circa 8,8 milioni di euro, mentre il totale dei beni sequestrati ammonta a 900mila euro, tra cui immobili e auto di lusso.
I tre arrestati dovranno ora rispondere di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e alla frode fiscale. La Procura di Roma ha sottolineato come questa operazione rappresenti un importante passo nella lotta contro il crimine finanziario legato alle criptovalute, un settore che sta diventando sempre più sfruttato da organizzazioni criminali per il riciclaggio di denaro.