
Curriculum gonfiati per ottenere le supplenze: coinvolti 20 mila professori

Un allarmante fenomeno di falsificazione dei titoli sta scuotendo il mondo della scuola italiana. Circa 20 mila professori sono stati segnalati per aver presentato certificazioni gonfiate o non riconosciute, nel tentativo di scalare le graduatorie per le supplenze. L’Ufficio Scolastico Regionale ha avviato un’indagine approfondita che ha evidenziato come molti candidati abbiano dichiarato titoli non validi, in particolare certificazioni linguistiche, per accumulare punteggi che li avrebbero favoriti nelle assegnazioni.
Il meccanismo è semplice: un titolo falso può valere diversi punti, che fanno la differenza nelle graduatorie scolastiche. Molti docenti, per aggirare il sistema di controllo, hanno dichiarato di aver conseguito certificazioni in lingua straniera che non sono mai state rilasciate o che non corrispondono agli standard riconosciuti. In questo modo, sono riusciti a superare colleghi più qualificati nella lista per le supplenze, ottenendo incarichi a scapito di chi aveva presentato documentazione regolare.
L’algoritmo utilizzato per gestire le graduatorie GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) non è stato in grado di identificare immediatamente queste irregolarità, mettendo in luce diverse falle nel sistema. Solo successivamente, grazie a verifiche incrociate e controlli più severi, è stato possibile scoprire la portata del problema. In particolare, è emerso che il 20% delle oltre centomila domande arrivate quest’anno a Roma per le supplenze conteneva un titolo non valido o sospetto.
Le verifiche attuate dall’Ufficio Scolastico Regionale hanno portato alla cancellazione di numerosi docenti dalle graduatorie, e a una revisione dei punteggi attribuiti. I dirigenti scolastici stanno collaborando per controllare ogni singola domanda, al fine di garantire trasparenza e correttezza nel processo di selezione.
Il caso delle certificazioni linguistiche risulta particolarmente critico, poiché queste competenze vengono spesso considerate fondamentali per l’insegnamento di materie specifiche o per la partecipazione a progetti educativi europei. Molte delle certificazioni risultate false riguardano titoli di inglese o di altre lingue straniere ottenuti presso enti non accreditati o, in alcuni casi, completamente inventati. Questo ha sollevato interrogativi sull’efficacia dei controlli previsti dall’algoritmo per la gestione delle graduatorie.
La procedura di revisione è già in corso, ma il rischio è che molti incarichi assegnati per l’anno scolastico in corso siano già compromessi. Gli insegnanti coinvolti potrebbero perdere le supplenze ottenute e, in alcuni casi, affrontare conseguenze legali per falsificazione di documenti.
L’intero sistema delle graduatorie è ora sotto osservazione, e si ipotizzano nuove regole per rendere più stringenti i controlli sui titoli presentati dai candidati. Nel frattempo, le scuole si preparano ad affrontare un autunno difficile, con carenze di docenti e possibili ritardi nell’avvio delle lezioni.