
Speronano auto della polizia, arrestati per spaccio

Sono stati arrestati martedì scorso, dopo una rocambolesca fuga sul Grande Raccordo Anulare, una donna di 67 anni, e suo figlio di 37 per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il loro tentativo di sfuggire agli agenti della polizia stradale ha avuto inizio quando, alla vista della pattuglia che intimava l’alt, il 37enne ha accelerato speronando l’auto delle forze dell’ordine. Nel disperato tentativo di far perdere le proprie tracce, i due hanno lanciato dal veicolo un borsone contenente quattro chili di hashish.
La fuga è durata pochi minuti. Dopo lo speronamento e la pericolosa corsa sul raccordo, la Dacia Sandero su cui viaggiavano madre e figlio è stata bloccata dalla polizia. A quel punto, il 37enne ha tentato di proseguire la fuga a piedi, ma è stato fermato dopo una breve colluttazione con gli agenti. La madre, invece, è rimasta nell’auto e non ha opposto resistenza. Entrambi sono stati immediatamente arrestati.
La coppia è stata portata in tribunale il giorno successivo, dove sono stati accusati di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e, nel caso del 37enne, anche di resistenza a pubblico ufficiale. Durante l’udienza di convalida degli arresti, la donna ha cercato di giustificarsi sostenendo che stavano correndo in ospedale per un’emergenza, ma il giudice non ha creduto alla loro versione dei fatti.
Le indagini, condotte dalle forze dell’ordine, hanno confermato che la droga era stata suddivisa in quattro involucri pronti per essere confezionati e venduti. I pacchi erano stati lanciati dal finestrino dell’auto durante la fuga, ma sono stati recuperati dagli agenti. Nessuna misura cautelare è stata applicata per la donna, mentre il figlio è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del processo.
Il giudice ha dunque convalidato l’arresto di entrambi e ha avviato il processo per direttissima. Il caso di madre e figlio ha fatto scalpore per l’audacia del tentativo di fuga e per l’ingente quantità di stupefacenti trasportata. Le autorità hanno sottolineato la gravità dell’episodio, anche per il rischio creato alla circolazione stradale durante la fuga sul GRA.