
Lazio già tempo di esami a Udine

Lazio già tempo di esami a Udine, oggi alle 18.30, diretta su Sky e Dazn, cerca conferme per restare in vetta alla classifica dopo il (facile) successo con il Venezia all’esordio.
Lazio già tempo di esami
«Mi piace avere il dominio del gioco». E’ questo il mantra che sta trasferendo alla sua Lazio Marco Baroni. Dopo l’esordio senza sussulti e la facile vittoria, ora, il neo tecnico cerca continuità e conferme a Udine. «Dobbiamo migliorare nella velocità della manovra» ha spiegato nella conferenza di vigila del match di questo pomeriggio alle 18.30 in diretta sia su Dazn che su Sky.
I tre gol messi a referto col Venezia non devono accendere facili entusiasmi; oggi alla Dacia Arena sarà tutt’altra storia. E lo sa il tecnico. «Dovremo essere più veloci perché permette di produrre di più. Abbiamo fatto tantissimi passaggi contro il Venezia, non voglio togliere questo aspetto». Ma, aggiungiamo noi, tanto possesso deve portare però a più efficacia.
Partita non facile
«Sono curioso, ci aspetta una partita non facile, saremo sicuramente pronti, ne sono convinto». Dalla seconda giornata il calendario metter la Lazio di fronte a diversi ostacoli. «Udine sarà un bel test, giochiamo contro una squadra che ha struttura fisica, che fa un calcio in verticale, che lavora sulla pressione, ci saranno delle difficoltà ma la mia squadra è preparata. Ci serve una partita “accesa”».
Il tutto, poi, con un allenatore nuovo per la Serie A, Kosta Runjaic. L’ex tecnico del Lega Varsavia
predilige giocare con la difesa 3 utilizzando i moduli 3-4-3 e 3-4-2-1. Ciononostante è un allenatore che sa adattarsi alle esigenze tecnico-tattiche delle sue squadre utilizzando pure la difesa a 4, scendendo in campo il più delle volte con un 4-2-3-1 o un 4-3-3. «Ricerca di un calcio diverso, ma tutto dipende da noi», taglia corto sul collega Baroni.
C’è Dia
Di diverso dal dopo Venezia c’è l’arrivo di Dia: «Sta bene – sottolinea il mister laziale – lo stiamo portando dentro al lavoro, in quello che vogliamo. Si è calato molto bene, ha le caratteristiche che cerchiamo, qualità, mobilità, profondità e fa gol». Lì, davanti, Con Castellanos, sarà un’opzione a patto che tra gli attaccanti ci sia volontà di sacrificio. «Non lo escludo, ci dobbiamo lavorare. Parto da come fare gol. Ho giocato anche con quattro attaccanti, il problema è il lavoro che devono fare. Se stanno fermi non si può, se danno pressione, mobilità e aiutano sì». Poi, una sottolineatura all’apparenza banale, ma che non lo è, tutto’altro: «Chi va forte e fa vedere che vuole giocare, gioca. Questo alza il livello». Per dire: gerarchie precostituite nella Lazio di Baroni non ce ne sono. Le cose, rispetto al recente passato, non ce ne sono.