
Corruzione e Appalti nei Cimiteri: Dirigenti Ama e Imprenditori a Giudizio

A Roma, due dirigenti dell’Ama e tre imprenditori sono stati rinviati a giudizio con accuse di corruzione, turbativa d’asta e falso in atto pubblico.
La vicenda risale agli anni 2017 e 2018, e ora gli imputati dovranno rispondere delle loro azioni davanti al tribunale. Ama, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Di Noto, è parte civile nel processo e si è detta soddisfatta della decisione del giudice dell’udienza preliminare.
Tra gli imputati ci sono Dario Bonanni, ex dirigente del servizio di gestione del patrimonio Ama, e Fabrizio Grilli, ex responsabile dei cimiteri capitolini. Bonanni, secondo l’accusa, avrebbe garantito il pagamento dei lavori mai completati in cambio di favori personali, tra cui l’uso di veicoli aziendali e la copertura delle spese di riparazione delle sue auto. Grilli avrebbe invece ricevuto lavori di ristrutturazione per la sua casa e quella della madre in cambio dell’omissione delle verifiche sui contratti.
Gli imprenditori coinvolti, Fabio D’Andrea, Luigi Pizzotti e Dimitri Minerva, avrebbero offerto favori e regali ai dirigenti in cambio di appalti. D’Andrea, titolare della Suprema appalti, avrebbe vinto una gara per la manutenzione ordinaria dei cimiteri, con lavori mai completati ma pagati comunque. Pizzotti, coinvolto nei lavori di pavimentazione per le sedi Ama, avrebbe corrisposto 2.000 euro a Bonanni per assicurarsi l’appalto. Minerva, la cui società ha ottenuto lavori nei centri di raccolta Ama, avrebbe evitato i controlli di qualità in cambio di lavori di ristrutturazione e pranzi per un totale di 5.200 euro.
L’avvocato Salvatore Sciullo, difensore di Grilli, ha sottolineato la soddisfazione per essere riusciti a dimostrare l’estraneità di tre dipendenti Ama, che sono stati scagionati dalle accuse. Le indagini continueranno per fare chiarezza su tutti gli aspetti della vicenda.