
A Rieti il carcere è una bolgia: polizia aggredita e prigionieri ammassati

“Crisi nella Polizia Penitenziaria: Agente aggredito al piantonamento al Carcere di Rieti”
Il Carcere di Rieti è al centro di una crescente crisi che coinvolge la Polizia Penitenziaria, con gli agenti che si trovano sempre più spesso vittime di aggressioni da parte dei detenuti. L’ultimo episodio si è verificato presso l’ospedale di Rieti, dove un detenuto ricoverato per disturbi psichiatrici ha aggredito un agente penitenziario.
Il Segretario regionale USPP Lazio, Daniele Nicastrini, ha dichiarato con fermezza che la situazione richiede una risposta urgente e decisa. Ha sottolineato come le forti criticità nel distretto di competenza, con un numero di detenuti significativamente superiore rispetto agli agenti disponibili, stiano mettendo a dura prova la capacità della Polizia Penitenziaria di mantenere la sicurezza all’interno delle strutture carcerarie.
Nicastrini ha evidenziato le recenti aggressioni e danneggiamenti subiti dagli agenti, soprattutto in contesti ad alto rischio come il Femminile di Rebibbia, Viterbo, e Regina Coeli. Ha inoltre evidenziato le difficoltà legate alle condizioni del Carcere di Rieti, che ospita oltre 450 detenuti con soli 290 posti disponibili e affronta una grave carenza di personale, con appena 100 agenti contro i 180 previsti.
Il sindacato, esprimendo solidarietà agli agenti colpiti, ha annunciato di cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica e l’amministrazione attraverso appelli mediatici. Tuttavia, Nicastrini ha sottolineato che è necessario agire non solo a livello di assunzioni di personale, ma anche implementando norme e strumenti di tutela più efficaci per garantire la sicurezza degli agenti.
In conclusione, la situazione critica al Carcere di Rieti richiede un intervento immediato da parte delle autorità competenti per garantire la sicurezza di chi lavora all’interno delle strutture carcerarie e per prevenire ulteriori episodi di violenza.