
Roma, Teatrosophia presenta la stagione di eventi 2025/2026

La nuova stagione di Teatrosophia nasce da un “perché” che va oltre i numeri. “Non siamo qui per raccontarvi cosa facciamo. Siamo qui per dirvi perché lo facciamo”. È la fedeltà a una visione: un teatro autentico, resistente alle mode, radicato nella relazione con il pubblico. Come ricorda il direttore artistico Guido Lomoro: “Teatrosophia è la fedeltà a un’idea di fare teatro che non ho mai tradito”. Attorno a questa idea si stringe una squadra rinnovata e appassionata: Andrea Cavazzini (ufficio stampa), Maria Concetta Borgese (consulenza artistica), Alessandra Di Tommaso (consulenza organizzativa e coordinamento del format Aperitivo Teatrosophia), Marta Viola e MV Comunicazione (social, sito e grafica), Gloria Mancuso (direzione tecnica), Gennaro Russo e Sabrina Sacchelli (assistenza alla direzione artistica, gestione di sala e botteghino, coordinamento aperitivi con Stefania Cancelliere), Manuela Giusto (fotografia). Media partner: Radio Danza e Quarta Parete.
L’avvio è affidato a Canzoni in forma di nuvole – Cento Storie per Sergio Endrigo e Jacques Brel (oggi e domani, 27 e 28 settembre), spettacolo musicale di Gianni De Feo su testo di Ennio Speranza, con Marcello Fiorini alla fisarmonica, allestimento e costumi di Roberto Rinaldi, produzione Florian Metateatro. Due cantautori e due immaginari a confronto, tra brani celebri e perle meno note, sospesi in un tempo di attese e rivelazioni. È la dichiarazione d’intenti di un cartellone che intreccia musica, parola e drammaturgie originali.
La stagione si apre ufficialmente con i vincitori di Primo Palcoscenico: la compagnia AltriOltre in Pagina bianca (2–5 ottobre), testo di Greta Croce, regia di Monica Attianese. A seguire, torna Bianco (il volto di Jackson Pollock e Lee Krasner) (9–12 ottobre), produzione Teatrosophia con Serena Borelli e Gianni De Feo, musiche originali di Theo Allegretti e luci di Gloria Mancuso. Dal 16 al 19 ottobre ecco L’imperatrice – Intervista impossibile a Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione, ideato e diretto da Beatrice Schiaffino con musiche di Gerardo De Pasquale. Poi il ritorno di una produzione identitaria: Nessuno dopo di te (22–26 ottobre), scritto e diretto da Guido Lomoro, con Bruno Petrosino e Tiziano Di Sora.
A novembre, Naked – Studi nudi di improvvisazione (6–9 novembre, AST Company), Ho perso Marseille (13–16 novembre, Teatro Multilingue), quindi la creazione Aeterno Dorian Club ispirata a Wilde (19–23 e 26–30 novembre, Dark Side Lab Theatre Company). Dicembre porta Quattro mamme scelte a caso – Omaggio ad Annibale Ruccello (11–14 dicembre), regia Mauro Toscanelli.
Nel 2026 si alternano riletture e inediti: Frammenti da Pirandello (15–18 gennaio, Storie di Piazza), Aut Aut da Kierkegaard (22–25 gennaio, Margot Theatre Company), e Don Chisciotte (29 gennaio–1 febbraio) con musiche e scrittura di Adriano D’Amico. A febbraio Regina madre di Manlio Santanelli (5–8 febbraio, regia e interpretazione Alessandra Ferro con Claudio “Chopper” Camilli), Riccardo III – Il potere a pezzi (12–15 febbraio, I Trovatori), Torna fra nove mesi di e con Evelina Nazzari (18–22 febbraio).
Tra fine febbraio e inizio marzo Più forte di me di Rossana Campo (26 febbraio–1 marzo). A marzo Hanno ucciso Baudelaire (Strani fiori) di e con Gianni De Feo (12–15 marzo) e Oltre lo specchio (Compagnia Australe, 19–22 e 26–29 marzo).
Ad aprile ritorna l’acclamata Giovanna Dark (9–12 e 16–19 aprile). A maggio Opera Pia di Gianfranco Vergoni con Loredana Piedimonte (7–10 maggio), Il gioco delle forme di Stefano Ferrara con Bruno Petrosino (14–17 maggio) e Il Dio del Nulla di Gennaro Russo (21–24 maggio).
Oltre agli spettacoli, proseguono presentazioni di libri, residenze, affitti di spazio per prove, laboratori, riprese, mostre e l’iconico Aperitivo Teatrosophia, rito di dialogo vivo con artisti e pubblico: perché la magia non finisce con l’ultimo applauso, ma continua nel confronto.