
Falsi nutrizionisti e diete truffa, scoperti 41 finti esperti con lauree fasulle
Addominali scolpiti, detox miracolosi, diete sincronizzate con la luna. I social sono invasi da guru del benessere che promettono risultati straordinari in poche settimane, vendendo piani alimentari o “consulenze personalizzate” a caro prezzo. Ma dietro l’immagine patinata del fitness online si nasconde spesso un mercato nero della salute, fatto di titoli falsi, prescrizioni illegali e sostanze dopanti.
L’ultima operazione della Guardia di Finanza di Firenze, coordinata dalla compagnia di Empoli, ha scoperchiato un sistema diffuso in tutta Italia. L’inchiesta, ribattezzata “Vera Salus”, ha portato al sequestro di cinque studi professionali e all’individuazione di 41 falsi nutrizionisti, in possesso di lauree e titoli accademici fasulli. «Abbiamo scoperto un vero sistema di diplomi falsi – racconta al Messaggero il comandante Giorgia Pica – rilasciati da una struttura pseudo-universitaria con sede a Empoli, che si appoggiava a un presunto ateneo svizzero creato da un imprenditore toscano per dare parvenza di legittimità. Ma di legale non c’era nulla».
Dietro quelle pergamene “made in Svizzera” si celava un portale online dove gli aspiranti “dottori” acquistavano lauree senza valore per cifre fino a 2.000 euro, senza aver mai frequentato un’università riconosciuta dal Miur né essere iscritti agli ordini professionali. L’indagine ha coinvolto otto regioni – Toscana, Lazio, Veneto, Campania, Sicilia, Puglia, Umbria e Lombardia – con oltre 200 finanzieri impegnati in una sola giornata, il 23 ottobre.
Le verifiche hanno portato alla luce piani alimentari illegali, diete personalizzate e perfino anabolizzanti come il nandrolone, un farmaco ad alto rischio per cuore e fegato. Molti dei finti esperti operavano nelle palestre, tra corsi di body building e consulenze via chat. «Si presentavano come professionisti del benessere, ma mettevano in pericolo la vita dei clienti – spiega ancora Pica –. Prescrivere una dieta senza competenze mediche può causare gravi danni metabolici e organici».
Ma l’allarme va oltre la truffa accademica. «I social amplificano l’abusivismo», avverte. «Un profilo curato, tanti follower e un fisico scolpito bastano per costruire credibilità. Ma dietro quei post spesso non c’è alcuna formazione scientifica».
Il fenomeno è confermato anche dal Nas dei Carabinieri di Roma, che ha registrato un forte aumento di segnalazioni. «Solo quest’anno abbiamo individuato una decina di falsi nutrizionisti nella Capitale», aggiunge il Tenente Colonnello Giancarlo Di Niso. «Molti lavorano con attestati falsi o conseguiti online, ignorando il quadro clinico dei pazienti. Il rischio per la salute è elevatissimo».
Le palestre restano il terreno più fertile per gli abusi. «Molti personal trainer sconfinano nel ruolo di nutrizionisti, prescrivendo diete e integratori senza alcuna abilitazione», aggiunge Di Niso. Tra i prodotti sequestrati figurano proteine, aminoacidi e farmaci usati impropriamente per dimagrire, come l’Ozempic, sottratto anche in recenti furti nei depositi farmaceutici romani e rivenduto illegalmente come “integratore naturale”.
La collaborazione tra Nas, Guardia di Finanza e Ministero della Salute si concentra ora sul contrasto digitale. «Abbiamo attivato canali per oscurare i siti e i profili social di chi opera fuori legge», conclude Di Niso. «Diffidate da chi promette risultati miracolosi o chiede denaro senza richiedere analisi cliniche. Controllate sempre titoli e iscrizione all’albo: sono consultabili online e possono salvarvi la salute».