
Interrogato a Rebibbia il vigilante, che insiste per la legittima difesa

Antonio Micarelli, il vigilante che ha sparato e ucciso un rapinatore, ha ribadito la sua versione dei fatti durante le quattro ore di interrogatorio di garanzia nel carcere di Rebibbia, sostenendo di aver agito per legittima difesa. Le immagini delle telecamere di sorveglianza sembrerebbero contraddire la sua testimonianza. Ma potrebbero esserci ulteriori elementi di prova in grado di scagionarlo: così almeno sostiene lui, mentre i suoi legali ne chiedono la scarcerazione.
«Ha ribadito di aver agito per legittima difesa», ha dichiarato l’avvocato di Micarelli, nonostante le immagini sembrerebbero mostrare una dinamica diversa. Il vigilante, arrestato per aver aperto il fuoco contro quattro malviventi in fuga, ha affermato di essere stato aggredito con una mazza ferrata e di aver subito tentativi di investimento e quindi di aver sparato per reazione, per difendersi sentendosi in pericolo. Non solo, ma Micarelli sostiene che il filmato è parziale e non immortala tutte le fasi della sparatoria e che, anzi, c’è un altro filmato di cui non ha preso visione.
Le telecamere di sorveglianza sembrerebbero mostrare una scena diversa: Micarelli che insegue i rapinatori e spara contro di loro, senza che vi sia traccia di un’aggressione. «Le immagini smentiscono totalmente sia l’aggressione con la mazza ferrata sia il doppio tentativo di investimento», scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare. Il giudice ha definito il comportamento di Micarelli come una «vera e propria caccia all’uomo» senza «scrupoli di sorta» e senza nessuna «forma di rispetto per la vita umana». Le immagini, secondo il gip, mostrano Micarelli «con la ferma intenzione di uccidere»: insegue i rapinatori e spara contro di loro, colpendo Antonio Ciurciumel alla testa. Il giudice ha definito il suo comportamento come una “caccia all’uomo”, sottolineando che a suo giudizio la rapina era già conclusa e non vi era pericolo imminente per Micarelli o per la vittima della rapina.
La difesa di Micarelli ha contestato la parzialità delle immagini e ha annunciato un’istanza di riesame al Tribunale della libertà, chiedendo la sostituzione della misura cautelare. «A inizio settimana depositeremo istanza di sostituzione della misura perché non sussistono le esigenze cautelari», hanno dichiarato gli avvocati Pietro Pomanti e Valerio Orlandi.